Nel segno di Gray. A una settimana dalla tragedia, la vita del Leicester riparte. Con orgoglio e una vittoria per 0-1, quella per Vichai Srivaddhanaprabha, che tutta la squadra di Puel andava cercando a Cardiff.
La firma ce l’ha messa Demarai Gray in avvio di ripresa: un piattone liberatorio, che ha unito negli applausi il Millennium Stadium. Soprattutto per la dedica, specialissima, che l’ala del Leicester ha mostrato al mondo togliendosi la maglia: “For Khun Vichai“. E pazienza per il conseguente cartellino giallo.
Khun è un titolo onorifico tailandese, ma per Vichai è soprattutto un gesto d’affetto. Gray probabilmente non era l’unico giocatore del Leicester pronto a mostrare il messaggio in caso di gol. Ma è emblematico che a farlo sia stato proprio lui: prelevato a gennaio 2016 dal Birmingham, quando ancora non era nessuno, e diventato magicamente tra le soprese del Leicester di Ranieri che trionfa in Premier.
Il giovane sopravvive a King Claudio e alle successive gestioni tecniche: tra i pochissimi, se si escludono i senatori all’interno della squadra. Segno della fiducia che il presidente riponeva in Gray, soprattutto dopo la partenza di Mahrez.
Oggi il suo saluto a Vichai, alla maniera di chi sa fare gol. Per ringraziare un’ultima volta, insieme a tutto il Leicester, quell’uomo che ha reso possibile i sogni più insperati. Anche quelli di un ragazzino arrivato in punta di piedi a 19 anni e ora leader delle Foxes.
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