Il caso Kean a tenere banco negli ultimi giorni, gli ululati razzisti a Koulibaly dello scorso dicembre nel corso di Inter-Napoli. Il problema del razzismo negli stadi continua, purtroppo, a rappresentare un grave problema nel mondo del calcio italiano e non solo: tema sul quale Gabriele Gravina, presidente della FIGC presente alla conferenza d'annuncio del vincitore del Premio Bearzot, ha voluto esprimersi così:
“La mia posizione non è cambiata, ci sono delle norme che prevedono in maniera chiara le procedure da applicare. Forse bisogna anche cominciare, visto che si tratta di qualche caso isolato, ad individuare i responsabili e applicare le sanzioni previste, fino all’esclusioni e alle denunce penali". Chiusura sulle parole del presidente Giulini post Cagliari-Juve: "Incaute le sue parole? Rispetto le posizioni degli altri, ognuno puo’ dire quello che ritiene opportuno”.
Sull'argomento, in più, è intervenuto anche il ct della Nazionale italiana Roberto Mancini, a margine di un evento Unicef organizzato a Roma: "L'atteggiamento usato contro Kean è insopportabile. Bisogna stigmatizzare i buu razzisti, non se ne può più. Serve prendere posizione, agire anche duramente, affinché queste cose finiscano. L'esultanza? È un ragazzo e magari la prossima volta probabilmente non lo farà, però magari si è sentito in difficoltà".
"Anche in Inghilterra, dove sono molto più avanti di noi nella lotta al razzismo, accadono ancora queste cose, ma noi dobbiamo fare molto di più per eliminarle del tutto. Le parole di Bonucci? Ho letto qualcosa e mi sembra che sia stato frainteso. E comunque poi sembra che la cosa importante sia la polemica tra Balotelli e Bonucci, invece lo è quanto accaduto in campo, bisogna cercare di fare in modo che non avvenga più. In ottica Nazionale, bisogna vedere se saranno convocati tutti e tre…" ribatte Mancini sorridendo. "Consigli a Kean? Gioca in un club dove credo gliene diano, ha un allenatore esperto che sicuramente lo aiuta. Non ha bisogno dei miei consigli, quando poi verrà in Nazionale parlerò con lui per spiegargli qualcosa che magari può essergli utile. Moise come il primo Balotelli? Auguro a Kean di fare quello che ha fatto Mario quando era giovane, perché c'è stato un momento della carriera di Mario in cui è stato un giocatore straordinario. Quindi speriamo che riesca a fare queste cose per tanti anni".
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