Le parole del presidente della FIGC presente a Dubai per i Globe Soccer Awards
Attesa e responsabilità. Presente a Dubai per la 16esima edizione dei Globe Soccer Awards, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha fatto il punto sulla nazionale italiana e sull’obiettivo Mondiale. “Playoff? Viviamo la situazione con molta serenità, con la consapevolezza di doverci entrare: è un risultato molto importante per la Federazione, per i calciatori, per i tifosi e per l’intero paese. C’è un grande senso di responsabilità, ma stiamo cercando di non farlo diventare un’ossessione: potrebbe essere pericolosa per centrare il migliore dei risultati. Dobbiamo essere consci delle nostre capacità ed essere responsabilmente leggeri, il Mondiale è un regalo che non abbiamo trovato sotto l’albero ma dobbiamo scartarlo a marzo”.
Intervistato a Sky Sport, Gravina ha poi parlato così di Gattuso: “L’ho conosciuto da calciatore e l’ho ritrovato con la stessa voglia di dare il massimo. È innamorato della maglia azzurra. Lo ribadisco in ogni occasione: è una meravigliosa sorpresa, non riuscivo a immaginarlo come allenatore, sembra ancora che debba andare in campo con i suoi ragazzi. Credo sia molto bello per l’ambiente: questo potrà far molto per togliere quei momenti di tensione che abbiamo vissuto in maniera molto accentuata nel secondo tempo contro la Norvegia. Rino l’ha analizzata in maniera puntuale, era amareggiato ma puntualmente ha reagito con grande entusiasmo. Segue i ragazzi ed è un punto di riferimento costante anche al di là del campo”.
Sempre sul ct, Gravina ha aggiunto: “Conosce la sensibilità dei giocatori. Un’altra grande sorpresa è che al di là del grande attaccamento ai colori azzurri è un allenatore molto preparato”.
Infine, Gravina ha puntato l’orizzonte sul futuro e sul 2026: “Riforma? È l’anno in cui dobbiamo togliere questo velo di indolenza che avvolge il mondo del calcio. Dobbiamo avere il coraggio di predisporre una progettualità innovativa e che dia un senso di visione verso il futuro. Toccheremo sensibilità legate a interessi di società, ma questo è il momento di fare sistema: non riusciamo mai a mettere in campo la progettualità necessaria. Nell’ultimo consiglio federale abbiamo fissato tre date – dal 15 gennaio al 4 febbraio – per cominciare a parlare di riforma del sistema calcio. Dobbiamo cambiare il calcio tutti insieme, se questo non dovesse avvenire ne prenderemo tutti insieme le dovute e responsabili conseguenze”.
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