Il calcio italiano è finalmente pronto a ripartire, dal weekend del 20 e 21 giugno si tornerà in campo. E' questo quanto emerso dalla riunione di giovedì scorso tra il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, il presidente della Lega calcio Paolo Dal Pino e il presidente della FIGC Gabriele Gravina.
Quest'ultimo è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per fare il punto sulla situazione del calcio italiano, prendendo spunto da un recente titolo dell'Equipe, decisamente critico nei confronti del calcio francese che ha deciso di fermarsi in maniera definitiva: "Il titolo dell'Equipe di ieri è emblematico e sono particolarmente contento di non averlo dovuto leggere in Italia. Ha influito molto la nostra determinazione ed è stato molto utile coordinarsi con le indicazioni che sono arrivate puntualmente dall'Uefa. Parlando dei principali 5 campionati europei, l'Italia non poteva permettersi di rimanere fuori da questa ripartenza".
Gravina ha proseguito, spiegando i punti principali che sono stati trattati nel corso della riunione che ha permesso al calcio italiano di ripartire (le parole del Ministro Spadafora): "Il calcio italiano esce in maniera rafforzata dall'incontro di giovedì. A differenza di altri momenti di tensione, devo dire che con il Ministro Spadafora c'è stata grande armonia e grande condivisione del percorso da seguire. Il calcio ha dimostrato grande coerenza sin dall'inizio e ha preso grande consapevolezza dei propri limiti. C'è stato un dialogo costante con le istituzioni e anche all'interno del nostro movimento e la ripresa rappresenta per noi un risultato importante e un messaggio di speranza. Teniamo conto che i pericoli sono sempre dietro l'angolo, ci vorrà grande responsabilità da parte di tutti e un pizzico di fortuna che in questi casi non guasta mai".
Il calcio però guarda anche al futuro, alla prossima stagione che sarà inevitabilmente condizionata da quella ancora in corso. Il campionato 2020-2021 rischia infatti di partire in ritardo rispetto ai programmi, con eventuali problematiche legate anche alla disputa nella prossima estate dell'Europeo. Il presidente Gravina ha fatto il punto sull'argomento: "Se il campionato prossimo sarà in grado di ripartire il prossimo 12 settembre, andando a intensificare le gare ad esempio nel periodo natalizio, dovremmo chiudere nei tempi previsti. L'auspicio è che si riprenda con le stesse modalità che conosciamo, ma siamo pronti a valutare soluzioni alternative e eventuali cambi di format per la stagione 2020-2021".
Infine, Gravina ha spiegato tutte le possibilità analizzate dalla FIGC nel caso in cui il campionato attuale fosse costretto a fermarsi nuovamente: "Il nostro piano B è un piano strutturale e molto chiaro che prevede in caso di impossibilità di completare la regular season, il ricorso a play-off e play-out, permettendo così di avere un risultato legato al merito sportivo. Qualora il campionato venisse sospeso in maniera definitiva e fosse impossibile concludere anche con un nuovo format, ci sarà la cristallizzazione della classifica e i titoli verranno assegnati secondo un algoritmo che permetterà di stilare una classifica finale, in base ai risultati ottenuti fino a quel momento".
Ultimo punto trattato dal presidente Gravina a Sky Sport è quello inerente alla scadenza dei contratti il prossimo 30 giugno. Un argomento che sta tenendo banco nelle ultime settimane e per il quale non si è ancora arrivati a una soluzione condivisa: "E' un tema delicato, ci siamo attenuti alle indicazioni della Fifa e stiamo cercando di arrivare a un accordo tra le parti. L'obiettivo è quello di arrivare a una piccola modifica dell'accordo collettivo prorogando i contratti fino al termine della stagione sportiva e non oltre il prossimo 31 agosto".
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