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Gran Galà Granata: tra aneddoti e sorrisi il ricordo di un Torino indimenticabile

Il Teatro Nuovo di Torino si tinge di granata per una notte. Notte di ricordi ed emozioni, per rendere omaggio a una squadra che ha davvero fatto la storia del Torino. Il Gran Galà Granata, organizzato da Toro.it e presentato magistralmente da Jimmy Ghione, è una stupenda finestra sul passato, un modo bellissimo di sfogliare di nuovo pagine indimenticabili. E magari per i più giovani di conoscere meglio i protagonisti di quella cavalcata in Coppa UEFA nella stagione 1991-1992, persa contro l’Ajax in finale: 2-2 a Torino, 0-0 ad Amsterdam. Con una marea di legni che gridano ancora vendetta.

E a proposito di protagonisti, c’erano tutti o quasi. Marchegiani, Bruno, Annoni, Policano, Vazquez, Lentini e Casagrande insieme a Emiliano Mondonico hanno animato una serata divertente e bellissima. Tra ricordi e risate. Con Bruno che ha ricordato quando, a Madrid, fece arrabbiare Bernabeu e i giocatori blancos, ma anche aneddoti particolari, come Lentini che, prima della semifinale di Coppa, si faceva la stiratura ai capelli. Lentini è stato poi vittima soprattutto di Mondonico anche per le sue (dis)avventure fuori dal campo. Sempre tutto con un grande sorriso sul volto e la serenità di chi ha condiviso momenti indimenticabili. E il commento unanime è stato: “Che bello ritrovarsi”.

Merita una citazione a parte Emiliano Mondonico, che in quella finale alzò al cielo una sedia, in un gesto rimasto iconico e che gli organizzatori hanno immortalato su una maglietta consegnata a tutti i protagonisti. ‘Mondo’ non ha voluto risollevare una sedia, nonostante la proposta di Jimmy Ghione. E la motivazione è davvero toccante: “Noi granata siamo gente vera. Facciamo delle cose, a volte giuste e a volte sbagliate, perché le sentiamo. Alzai quella sedia in quel momento perché me lo sentivo, volevo urlare che noi c’eravamo. Rifarlo ora non avrebbe senso”. Applausi scroscianti. Bellissime anche le parole di Marchegiani per il tecnico: “Credo di non aver mai visto un allenatore capace di tirar fuori tutto dai suoi giocatori come faceva lui”.

Tra i tanti idoli del passato, c’era, però, anche Moreno Longo. Anche lui granata fino al midollo, è stato l’ultimo a portare un trofeo nella bacheca del club: scudetto e Supercoppa Primavera. Il pubblico l’ha accolto con grande affetto, sebbene lui ora guidi una Pro Vercelli che, dopo un inizio difficile, non perde più. Tra tanto meraviglioso passato, forse, sul palco è salito anche un po’ di futuro. La speranza dei tifosi è proprio quella. Intanto, però, spazio al passato, a una storia che non ha avuto l’epilogo che meritava. Ma quando il viaggio è meraviglioso, la meta diventa quasi secondaria. E il viaggio di quel Toro è stato unico.

Edoardo Siddi

Redazione

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