Anno nuovo, vecchie abitudini. E non chiamatela sorpresa. Due vittorie in altrettante partite per il Cittadella, che ha iniziato la stagione sulla falsa riga delle precedenti. Uno a zero contro il Vicenza nel derby veneto della prima giornata, un convincente 4-2 al Crotone una settimana dopo. È pur sempre calcio d’agosto, è vero, ma i granata hanno risposto presente nei primi 180 minuti del nuovo campionato.
Un’estate non facile caratterizzata dalla delusione per la finale playoff persa contro il Venezia nel maggio scorso (la seconda in 3 campionati, dopo la sconfitta nella stagione 2018/19 nell’ultimo atto degli spareggi promozione contro l’Hellas Verona) e gli addii del “Cap” Manuel Iori e di Roberto Venturato. L’allenatore italo-australiano, dopo essere riuscito a riportare i granata in Serie B nel 2016, ha mantenuto una costanza di rendimento incredibile riuscendo a centrare la qualificazione ai playoff per cinque stagioni consecutive.
Merito anche di Stefano Marchetti, direttore generale e colonna portante del club granata, che ogni anno riesce a costruire una squadra competitiva mantenendo il monte ingaggi tra i più bassi della categoria e a scovare talenti da poter crescere e rivendere. Koaumé, Diaw, Baselli, Paleari, Biraghi, sono solo alcuni dei nomi passati dal “Tombolato” e diventati grandi con la maglia granata.
E da lui è passata anche la scelta del nome per il post Venturato. Edoardo Gorini, colui che per 270 volte ha affiancato in panchina l’ex allenatore svolgendo il ruolo di vice e che aveva svolto la stessa mansione anche nella precedente gestione con Foscarini. Una scelta logica, un uomo del club che ha il Cittadella nel DNA, per dare continuità a un progetto ambizioso. “La scelta di Gorini è stata frutto di un percorso naturale – ha dichiarato tempo fa il direttore generale. Lo conosco da 20 anni e incarna i valori della nostra squadra”.
Un inizio da incorniciare, smaltita l’ansia dell’esordio. “Quando mi hanno detto che sarei diventato l’allenatore del Cittadella non ci ho dormito la notte”, disse il nuovo allenatore nel giorno della presentazione della squadra, facendo la promessa che il Cittadella sarebbe stata “una squadra d’attacco pronta a imporre il suo gioco”. Parola rispettata finora, con i cinque gol realizzati nelle prime due partite. Ma al di là delle promesse il Cittadella è sempre lì, pronto a lottare per obiettivi importanti. Perché Gorini vuole spingersi lì dove non è riuscito ad arrivare con Venturato, verso un sogno che il Citta non è riuscito a raggiungere in due occasioni per un soffio.
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