Categories: Interviste e Storie

Gol, rispetto e cordialità: Cristiano e Gonzalo, la coppia scoppiata può sfidarsi a Cardiff

Si sono sempre rispettati, Cristiano e Gonzalo. Ma mai amati, quello no, quello sarebbe stato un po’ troppo per due ‘9’ con la stessa fame di gol. “La relazione tra noi? Normale, cordiale” disse il Pipita, esponendosi meno di zero al quotidiano Mundo. Perché i rigori erano del portoghese e l’argentino poteva solo spostarsi e accettarlo; perché l’argentino era quello che giocava più vicino alla porta e non rientrava mai e il portoghese qualche corsetta su e giù per la fascia (seppur minima) doveva pur farsela. Nel maggio 2013, dopo una foto di gruppo, con Florentino Perez presente, lo speaker dello stadio avverte: “Ronaldo, Higuain e Benzema restino ai loro posti”. Cristiano si volta e urla al compagno col ‘9’ sulle spalle: “Pipa, Pipa! Resta qui!”. La risposta di Higuain spiazzò tutta la rosa merengue: “Me ne vado, me ne vado. Mejor pagado o me voy”. Ossia: “O mi pagate di più o me ne vado”. E se ne andò. Ma proprio dal Real Madrid, destinazione Italia, Napoli. E l’anno successivo, nella Capital, arrivò sia Ancelotti che la Décima.

Hanno condiviso lo stesso spogliatoio per quasi quattro anni. Hanno segnato una carriola di gol, entrambi. Hanno vinto, soprattutto l’ultima Liga in ordine di tempo del Real Madrid, con José Mourinho in panchina. Hanno ricevuto persino lo stesso impietoso trattamento dal Bernabeu: fischi et amo. Tant’è che Gonzalo, poi, ha ammesso: “La Juve è come il Real Madrid: sono squadre che ti insegnano a vincere. Ma non è nella cultura della Juve fischiare i giocatori in campo”. I fischi dei propri tifosi sono diventati l’ossessione di un Cristiano che, anche dopo tre gol in semifinale di Champions, contro l’Atletico, ha supplicato, tra gesti e parole: “L’importante è che non mi fischino”. Questa mattina invece sono fischiate le orecchie al Pipita, che dopo la doppietta di Monte Carlo si è preso la prima pagina del quotidiano più importante di Madrid, Marca. “Pipa, ci vediamo a Cardiff”. Perché Madrid non si è dimenticata di lui, perché Madrid sa cosa può fare. Anche di più, senza un Cristiano Ronaldo al suo fianco.

Matteo Moretto

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