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Un portiere sommelier e una vacanza saltata: come i Go Ahead Eagles hanno vinto la Coppa d’Olanda

I Go Ahead Eagles vincono la Coppa d’Olanda ai rigori contro l’AZ Alkmaar e conquistano un trofeo 92 anni dopo l’ultima volta

Lunedì 21 aprile 2025, una data segnata nella storia dalla morte di Papa Francesco. Un evento che ha messo in stand-by il mondo intero. C’è però una città di 100mila abitanti nell’est dell’Olanda che questo giorno lo ricorderà per motivi ben più dolci. Ci troviamo a Deventer e, nella serata di Pasquetta, la squadra locale, i Go Ahead Eagles, ha appena vinto la Coppa d’Olanda. L’ultima volta che qui hanno festeggiato un trofeo era il 1933, anno della quarta e ultima vittoria dell’Eredivisie. Una generazione fa.

Un successo di proporzioni leggendarie. Anche per il modo in cui è arrivato, con un percorso da vera ammazzagrandi. Twente agli ottavi, PSV Eindhoven in semifinale e AZ Alkmaar in una finale al cardiopalma. Fino al 99′ i giallorossi erano sotto di un gol, salvo trovare il pareggio proprio all’ultimo istante grazie a un rigore causato da un fallo di mano di Peer Koopmeiners (fratello di Teun) e trasformato dal capitano Mats Deijl.

Nella serie dagli undici metri segna anche Søren Tengstedt, cugino dell’attaccante del Verona Casper, ma il vero eroe è il portiere Jari De Busser, che neutralizza i penalty di Lahdo e Buurmeester consegnando di fatto la vittoria ai suoi. Una vittoria su cui nei tempi regolamentari aveva già messo le mani… e non solo: “Ho parato con ogni parte del mio corpo, con le mani e anche con la faccia. È stato bizzarro“, racconta a fine partita.

L’estremo difensore belga ha vissuto la sua serata da sogno. Una carriera in patria tra Lierske, Gent e Lommel, poi la chiamata dai Go Ahead Eagles. A inizio stagione non partiva titolare, ma dopo un paio di mesi si è guadagnato il posto. Per le cose migliori, bisogna saper aspettare. Jari, da appassionato di vini, lo sa molto bene. Come ha raccontato in un’intervista a Voetbal International, fuori dal campo segue un corso da sommelier e a fine carriera vuole aprire un’azienda per produrre il proprio vino.

Il protagonista in panchina: Paul Simonis

Dietro al miracolo Go Ahead Eagles c’è un giovane protagonista in panchina. Paul Simonis, 40 anni, alla prima esperienza da allenatore dopo qualche anno da vice. All’arrivo della sua squadra al De Kuip di Rotterdam, sede della finale, una guardia di sicurezza non voleva farlo entrare: “Mi ha chiesto il mio tesserino di accreditamento, non mi aveva riconosciuto“. Di certo ora il suo nome sarà un po’ più noto.

Eppure Simonis era tra gli ultimi a credere in questo incredibile traguardo. Come lui stesso ha raccontato, verso dicembre aveva prenotato una vacanza con la sua fidanzata a Venezia per il weekend di Pasqua, coincidente con la finale di Coppa. Vacanza ovviamente annullata, per giustificato motivo.

Go Ahead Eagles: più di una favola

Una vittoria dopo quasi un secolo, con protagonisti tutt’altro che convenzionali. Ma non chiamatela favola. Dopo anni di saliscendi tra Eredivisie e Eerste Divisie, i Go Ahead Eagles sono oggi una realtà freschissima del calcio olandese. Dopo il nono posto della scorsa stagione, la squadra di Simonis si trova ora al settimo posto in classifica. L’uomo di maggior talento è Jakob Breum, trequartista danese classe 2003 autore di 10 gol e 6 assist fra tutte le competizioni. Il gioiellino di una squadra dall’età media di 24,5 anni.

In quella zona dell’Europa il paragone più gettonato è con i belgi dell’Union Saint-Gilloise, sia per livello di scouting che per risultati raggiunti con i mezzi a disposizione. Il passo successivo, nella prossima stagione, sarà la fase a gironi dell’Europa League. A Deventer il livello cresce, così come la voglia di continuare a stupire.