Monday, Bloody Monday. Per chi torna a lavorare dopo il week-end e per chi torna a sedersi in panchina, dopo la trasferta di Rostov. E’ il caso di José Mourinho, manager del Manchester United e protagonista in negativo di una serata storta vissuta durante e dopo la sfida di Stamford Bridge con il Chelsea. Dopo aver già vinto due trofei da quando è sbarcato ad Old Trafford, Mou cullava dolcemente sogni di treble, spenti, però, da N’golo Kanté e dal suo diagonale a inizio secondo tempo. E’finità così: 1-0 con Antonio Conte in semifinale e Mourinho a casa. Finale amaro scandito da presagi che si erano già verificati nel primo tempo: prima Ander Herrera va anzitempo sotta la doccia e poi Conte e Mourinho vengono separati dal quarto uomo prima di venire a contatto. Ed ecco il gol del numero 7 del Chelsea, al settimo del secondo tempo, per il settimo ko della stagione dei Red Devils. Nel finale ci si mettono anche i tifosi del Chelsea, poi la stampa. Una serata lunghissima, ma non quanto Mou potesse immaginarsi: squadra diretta – finalmente – verso lo scalo di Heathrow, da cui sarebbe dovuto partire un volo charter alla volta di Manchester. Un aereo, che, però, non c’era. Mourinho furioso e United costretto a rientrare alla base con il pullman: quasi 5 ore di viaggio e arrivo a Manchester alle quattro del mattino, con l’allenamento del giorno dopo fissato all’ora di pranzo. Sonno breve, sogni spezzati e qualche incubo di troppo: che incubo il lunedì di Josè..!
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