Categories: Interviste e Storie

Di Serio, il giovane del Benevento abituato a stare tra i grandi

Quella di Giuseppe Di Serio è una storia di emigrazione al contrario. Se tra i Cinquanta e i Settanta furono in molti a spostarsi dal Sud al Nord in cerca di lavoro, il giovane attaccante del Benevento classe 2001 ha fatto un viaggio inverso. Da Trento a Taranto, da Taranto alla Strega, dove ora fa parte in pianta stabile della prima squadra pur essendo ancora giovanissimo.

Per lui, però, non è una novità. Già a 15 anni giocava con gli adulti. Dopo essere cresciuto nel Sudtirol, nell’estate del 2016 passa all’Hellas Taranto, società che milita nel campionato di Eccellenza. I pugliesi lo portano da subito in prima squadra. Qui insieme ai grandi inizia ad affermarsi, facendo vedere da subentrante di avere qualcosa di speciale. 

Il Benevento gli mette gli occhi addosso e nell’estate del 2017 se lo assicura. Prima annata negli Allievi, secondo in Primavera 2 sempre con lo stesso maestro: Pasquale Bovienzo. Il suo allenatore però non si prende i meriti: “Noi allenatori non possiamo fare i miracoli, tutto quello che Giuseppe sta facendo è solo merito suo”.

Un lavoratore serio, ma soprattutto una persona con una predisposizione naturale all’apprendimento. D’altronde il passaggio dai dilettanti ai professionisti non è mai facile e non tutti riescono a confermarsi. Lui sì. “È stato con noi in un periodo importante per un giovane – continua Bovienzo, che ora allena gli Allievi della Cavese – lui apprendeva in fretta. Capiva quali erano gli spazi da occupare e quali movimenti fare, due aspetti fondamentali per un attaccante. E poi per noi era il primo difensore. Ho sempre detto alla squadra che se siamo stati per due anni la miglior difesa della categoria gran parte del merito è suo. Sa sempre quando pressare, come coprire le linee di passaggio”.

E poi ci sono i gol. Tanti segnati, spesso nel finale. Tanto che a Benevento si parlava di zona-Di Serio. Per Bovienzo due sono i più significativi. Il primo contro il Cosenza. Partita complicata e fissata sull’1-0 per la Strega. A chiuderla definitivamente ci pensa Di Serio: parte da dietro la metà campo palla al piede e semina tutti, poi la rete: “Per me la più bella con noi. In quel gol c’è tutto lui. La tecnica, l’atletismo e la forza fisica”. E poi c’è il più importante. Ultima giornata del Primavera 2, al Benevento serve almeno il pari per accedere ai playoff. Il Perugia però passa in avanti e i giallorossi faticano a raddrizzare la partita. Quando inizia la zona Di Serio, Giuseppe non perdona: “Si inventò un gol dal nulla in mezzo all’area. Fu importantissimo”.

Dopo quella rete la sua vita è cambiata. Il 10 maggio Bucchi lo porta in prima squadra convocandolo per la partita contro il Brescia, ma ancora non è il suo momento. A farlo esordire ci pensa l’anno dopo Filippo Inzaghi. Da un ex attaccante a un altro. SuperPippo gli regala 8 presenze in cadetteria. Nel post-lockdown entra in pianta stabile. A Trapani l’esordio da titolare tra i professionisti e a Frosinone partendo sempre dal 1’ segna anche la sua prima rete.

Adesso Di Serio vanta già 8 partite in B, 11 in A e 1 in Coppa Italia, ma soprattutto in bacheca ha quel campionato cadetto vinto l’anno scorso. E ha appena 19 anni.

A cura di Roberto Ugliono

Redazione

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