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“In Italia i giovani giocano troppo poco”, ma cosa dicono i dati a riguardo?

L’eliminazione agli ottavi di Euro 2024 contro la Svizzera ha aperto a molte riflessioni e critiche nei confronti dell’Italia e, più in generale, del movimento calcistico italiano. In particolare, le due accuse principali sono rivolte ai club italiani e riguardano il poco spazio dato ai giovani italiani e  i troppi giocatori stranieri acquistati. Ma cosa dicono i dati? È davvero così? 

Italia, dati e statistiche sull’utilizzo dei giovani e degli stranieri

Vedendo le convocazioni di Luciano Spalletti per Euro 2024, uno dei dati che emerge subito è che l’Italia, a differenza delle altre nazionali, ha convocato quasi esclusivamente calciatori che giocano nella nostra Serie A. Gli unici tre convocati che giocano all’estero sono infatti Donnarumma, Vicario e Jorginho. La gran parte dei calciatori italiani arruolabili in Nazionale giocano quindi in club italiani. 

Allo stesso tempo, però, la Serie A è uno dei campionati con più giocatori impegnati a Euro 2024 (ben 91) e convocati da diciotto nazionali straniere. Il che dimostra come nei campionati italiani la presenza di giocatori stranieri sia molto elevata. La Serie A, inoltre, è uno dei campionati dove il numero di giocatori convocabili per la nazionale è tra i più bassi. I calciatori stranieri giocano infatti il 62,4% dei minuti della Serie A. Peggio ha fatto solamente la Premier League con il 63,1%, mentre la Liga è al 39,1%. Le due finaliste di Euro 2024 hanno quindi dati all’opposto.  

Per quanto riguarda l’utilizzo dei i giovani, uno dei dati che emerge con maggiore forza è che i convocati di Luciano Spalletti erano tra i giocatori con meno esperienza internazionale a Euro 2024. In media i giocatori convocati dall’Italia a Euro 2024 avevano 21 presenze in Nazionale e 24.808 minuti totali giocati in carriera in Champions League. 

Il confronto con le altre nazionali parla chiaro: i giocatori tedeschi avevano una media di 34,2 presenze in nazionale e 82.797 minuti giocati in Champions, i portoghesi 43,5 presenze e 73.139 minuti, i francesi 34,2 presenze e 59.314 minuti, gli spagnoli 21,2 presenze ma 45.633 minuti, i croati 45 presenze e 33.241 minuti, gli svizzeri, 42,7 presenze e gli stessi minuti degli italiani in Champions (24.327). 

Come età media l’Italia era una delle nazionali più giovani a Euro 2024 ma tra i 100 Under 20 che hanno avuto più spazio nell’ultima stagione tra tutti i campionati c’è un solo italiano: Kayode della Fiorentina. Inoltre, la Serie A è agli ultimissimi posti per minuti giocati dai calciatori cresciuti “in casa”, vale a dire nel settore giovanile del club dove giocano attualmente (il 5,5% contro il 19,6% della Spagna e il 18,3% della Svizzera).   

I dati non migliorano se si prendono in considerazione la Serie B e i campionati Primavera. In Serie B il numero di stranieri inseriti nelle rose delle squadre si è attestato al 33,2% del totale nella stagione 2023/2024 (in leggera diminuzione rispetto al 35,5% dell’anno prima, ma in crescita rispetto al 30,5% del 2021/2022 e al 27,3% del 2020/2021). Anche in Serie B ci sono club che nel corso del campionato hanno messo in distinta oltre 20 diversi calciatori stranieri. 

Nel campionato Primavera 1, la percentuale di calciatori stranieri inseriti nelle rose dei club è cresciuta dal 29,2% del 2020/2021 al 31,4% del 2021/2022, fino al 32,4% del 2023/2024 (con un club che nel 2023/2024 ha messo in distinta fino a 39 diversi calciatori stranieri). In Primavera 2, invece, la percentuale di calciatori stranieri in rosa è diminuita dal 16.5% al 15% nel 2023/2024, ma è ancora al di sopra di quelle del 2021/2022 (14,2%) e 2020/2021 (13,3%)

Redazione

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