Per due anni di fila era arrivata l’eliminazione in semifinale. L’ultima volta, in casa, aveva fatto più male. Alghero però aveva un’aria diversa quel 24 settembre, quella giusta per spingere l’Italia a tornare a vincere gli Europei di beach soccer. 5-4 il risultato finale contro la Spagna, la stessa nazionale che nei due anni precedenti ha giocato contro di noi la finalina e hanno sempre perso. Torneo che ha consacrato la nuova stella dell’Italia: Marco Giordani. Tripletta in finale e premio come miglior giocatore del torneo.
Per il profilo di Whatsapp ha scelto una foto dove bacia la maglia dell’Italia, anche non volendo, sai già di cosa andrai a parlare. Quando ci risponde, l’attaccante classe ’97 si sta imbarcando per prendere l’aereo da Alghero e tornare ad Anzio, casa sua. Se si guarda una cartina dell’Italia, si vede come in linea d’aria le due città sono quasi sullo stesso piano. E hanno formato un filo conduttore fondamentale per la vita e la carriera di Marco. “La passata stagione ho vinto il campionato laziale di Eccellenza con la maglia dell’Anzio”. 22 gol segnati. Poi il successo all’Europeo. “Vincerlo, specialmente in casa, è stata un’emozione incredibile. Ci tenevo e ci tenevamo a far bene, e così è stato. Direi che, finora, il mio 2023 non è andato così male [sorride, ndr]”.
Giordani, comunque, a questi palcoscenici non è nuovo. Già nello scorso anno era stato inserito nella lista dei migliori 100 giocatori al mondo di beach soccer. “L’anno scorso, quando me l’hanno comunicato, ho pianto dall’emozione, non me l’aspettavo. Il mio obiettivo è migliorarmi per cercare di aiutare nel miglior modo possibile i miei compagni, sia a calcio che a beach soccer. Se attraverso il lavoro quotidiano arriveranno anche dei riconoscimenti individuali, non potrò che esserne felice e ringraziare coloro che mi hanno messo in condizione di esprimermi al meglio: staff e compagni”.
Per un attimo torniamo a quell’ultima partita ad Alghero, giusto qualche ora prima. “La cosa più importante era vincere e aver aiutato i compagni a farlo con una tripletta è stata una bella soddisfazione”. Nel 2017 Marco aveva scelto anche la sabbia oltre all’erba per giocare a calcio. “Dal primo momento in cui ho iniziato a praticare questo bellissimo sport, ho sognato un giorno così. Ancora non ho realizzato [ride, ndr]. Forse tra tre/quattro giorni mi renderò conto che tutto questo è realtà”.
Le emozioni sono ancora fresche, e si sente. “L’immagine più bella che mi è rimasta impressa è stata la gente di Alghero, due ore prima dell’inizio della finale, che faceva una fila immensa per venire a sostenerci. Il loro supporto è stato un fattore determinante per la nostra vittoria”. Ore di fila che è valsa la pena fare: “Abbiamo festeggiato “all’italiana”, tutti insieme appassionatamente”.
Una dedica è doverosa. “Tutto questo in primis va alle persone che mi vogliono davvero bene. Poi alla squadra e allo staff, senza i quali non avremmo mai potuto realizzare questo sogno. Infine, a me stesso, perché venivo da un periodo in cui le cose non andavano bene“. Rivincita, per l’Italia del beach soccer e per Marco Giordani. Il brutto momento l’ha preso, l’ha stoppato di petto e l’ha calciato in rovesciata, letteralmente.
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