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Eccellenza pugliese: troppi casi Covid, il Ginosa si ritira a campionato in corso

Uno stop forzato, legato “alla salute al buonsenso”, per un caso di fatto senza precedenti a queste latitudini in Italia. Il Ginosa, club del girone B del campionato di Eccellenza pugliese, si è ritirato dal torneo. La causa? Un persistente focolaio Covid all’interno dello spogliatoio, dove fino a qualche giorno fa c’erano 12 positivi tra i componenti del gruppo squadra e lo staff tecnico.   

Una scelta maturata dopo mesi di sacrifici, vissuti tra l’attesa per la ripresa di un campionato fermato a fine ottobre e ripartito a inizio aprile, e settimane “molfo difficili”. Fino alla “decisione che non avremmo mai voluto comunicare” come la definisce in una nota ufficiale il presidente Vincenzo Ribecco. “Purtroppo non possiamo mettere a rischio l’incolumità di tutti i nostri tesserati e delle loro famiglie. Abbiamo perso amici e parenti per questo maledetto virus, ed alcuni di noi ancora stanno lottando duramente per rimanere in vita” racconta con commozione nella nota ufficiale di addio al torneo, diffusa nella serata di venerdì 7 maggio.

L’ok alla ripresa del torneo, poi lo stop forzato

E dire che il Ginosa aveva risposto “presente” alla ripresa del campionato di Eccellenza, fissata per domenica 11 aprile con la quinta giornata della competizione, ridisegnata in un format privo di retrocessioni e con solo girone di andata per designare le partecipanti ai playoff.  

“Sono stato in Lega venerdì con il vicepresidente Giuseppe Tamborrino – racconta Gianluca Catucci, direttore generale e amministratore delegato del club – e ci siamo confrontati. Abbiamo chiesto 10 giorni per allenarci, visto che siamo stati tutti in isolamento per tre settimane. Insieme ai dirigenti abbiamo però capito che non c’erano i tempi per completare la stagione e abbiamo dovuto optare per questa scelta”.

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Che ora dovrà essere ratificata dal giudice sportivo. “Confidiamo nel buonsenso, se ci sarà una multa da pagare lo faremo e la Lega è pronta a garantirci un fondo per il pagamento. E dire che avevamo fatto anche acquisti in squadra per riprendere regolarmente il torneo” sottolinea Catucci. Rewind: il calendario l’11 aprile opponeva il Ginosa al Manduria, unico club del girone B che aveva deciso – il regolamento lo consentiva, senza sanzioni – di non riprendere le attività. “Venerdì 9 aprile i tamponi erano tutti negativi, sabato abbiamo giocato un’amichevole tra noi – spiega il dirigente – poi il lunedì alla ripresa qualcuno ha accusato i primi sintomi“. Fino ai 12 positivi, 9 giocatori e 3 componenti dello staff tecnico, che hanno portato allo stop. “Non potevamo più allenarci, eravamo tutti in isolamento”.  

“Tantissimi messaggi di solidarietà dagli avversari”

Per un mese il Ginosa ha sperato di poter ripartire e tornare a onorare un campionato già messo in ginocchio dalla pandemia da un anno a questa parte. Fino alla decisione del presidente Vincenzo Ribecco: “Troppi positivi, dobbiamo fermarci per il bene nostro e dei nostri avversari”. Comunicarlo ai giocatori è stato “il passo più complicato – ammette Catucci – poi però hanno accettato la decisione, sapevano che si poteva andare di fronte a questa scelta. Loro avrebbero voluto comunque provare a giocare: in squadra abbiamo argentini, un nigeriano, tanti ragazzi fuorisede. Mi spiace per loro, perché non potranno giocare in altre squadre di qui a fine stagione a causa del regolamento. Il ritiro della società ridisegna di fatto la classifica del girone B: perderanno tre punti in classifica Grottaglie, Ugento e Otranto, che contro il Ginosa avevano vinto, tutto immutato per il Sava che era stato sconfitto dal club della provincia di Taranto. Avversari del passato, oggi uniti nell’onda di solidarietà verso il Ginosa: “Ci stanno chiamando in tanti – risponde Catucci – anche da altri campionati e altri gironi, ci hanno commosso. Abbiamo dei tifosi in più, anche se ne avremmo fatto volentieri a meno viste le cause. Però il mondo del calcio sta dimostrando il suo grande cuore”. Per uno stop forzato. Con appuntamento alla prossima stagione. “Sperando di ripartire e soprattutto di aver vinto la battaglia contro il Covid“.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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