La delusione della retrocessione con la voglia di ripartire e rialzarsi. Un sentimento comune in casa Genoa. Stesso epilogo con la voglia di aggrapparsi al proprio destino per tornare in alto. Non vale solo per la prima squadra, ma anche per la Primavera. Destini che si incrociano, ma con un chiaro obiettivo nella testa. Lottare per vincere. La Primavera ha voluto a tutti i costi un profilo d’esperienza per ripartire. Alberto Gilardino non ha bisogno di presentazioni, la carriera parla per lui. Dal campo alla panchina il passo è stato breve e la fame è rimasta tale. “Sono arrivato qui con voglia, determinazione, stimoli ed entusiasmo per allenare questi ragazzi. Ho accettato senza pensarci perché penso sia un completamento di un percorso” racconta Gilardino ai microfoni di Gianlucadimarzio.com.
Sono passati pochi minuti dalla fine della sfida tra Parma e Genoa Primavera. La prima di Gilardino coi rossoblù. Un esordio convincente per il modo di interpretare la partita della sua squadra e un’idea di gioco già chiara e delineata. “Occupazione degli spazi, movimenti e non avere un modulo predefinito. Credo sia importante lavorare sull’apertura mentale di un calcio totale per questi giovani“. Niente punti di riferimento ma un lavoro sul campo meticoloso e curato in ogni dettaglio: “Il modo di giocare nel weekeend viene determinato dalle strategie e dal lavoro durante la settimana”.
Dal calcio dei grandi (dopo le esperienze con Rezzato, Siena e Pro Vercelli) ai giovani “bisogna essere bravi a trasmettere grande empatia” una delle differenze riscontrare, oltre al dover lavorare tanto sul campo per portare la squadra a migliorare. Idee, voglia di mettersi in gioco e tantissimo lavoro. Da calciatore ha avuto la possibilità di essere allenato dai migliori allenatori. Da Prandelli a Lippi fino ad arrivare a Gasperini, Pioli e Mihajlovic (senza citare tutti gli altri): “Normale che io oggi provi a proporre le mie idee e a trovare la mia strada, ma con il passato avuto qualcosa indubbiamente ti rimane e e riuscire a dare ai ragazzi qualche pillola è un’ottima cosa”.
E’ un Gilardino con lo sguardo fisso davanti a sé. Dai suoi occhi si nota determinazione e tanta voglia di continuare a lavorare. Un presente tutto da scrivere verso un futuro già ben chiaro nelle idee e negli obiettivi: “Vedo quest’anno come percorso di completamento della mia figura professionale, con la voglia di crescere ancora“. Una carriera da allenatore cominiciata da poco, ma che può ripercorre quella fatta da calciatore. Obiettivi e sogni, così come i suoi ragazzi, anche Gilardino vuole crescere insieme alla sua squadra.
Traguardi personali, ma anche di squadra perché “c’è tanta voglia di far crescere qualche talento e poi chissa un giorno darlo alla prima squadra“. Un Gilardino a 360° tra un presente tutto da scrivere con la voglia di prendersi il futuro. Dal campo alla panchina l’avventura di Gilardino a Genoa è appena cominciata, la strada lunga e complicata ma l’esprienza in dote all’ex attaccante è davvero tanta. Dedizione, lavoro e entusiasmo, tre carte che l’allenatore giocherà a suo favore. Si chiama Alberto Gilardino ma si legge professionalità.
A cura di Simone Brianti
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