Mai andati oltre gli ottavi di finale. La storia dice questo. Ma il Giappone aveva tutte le carte in regola per mettere in difficoltà Germania e Spagna, e così è stato. Una squadra organizzata, con una rosa interessante e con individualità di ottimo livello. Basta pensare che la maggior parte dei convocati gioca nei campionati europei. Da Kubo a Minamino, passando per Yoshida e Ito. Occhio ai ragazzi di Moriyasu. Dopo aver conquistato gli ottavi finale non vogliono fermarsi.
Coraggioso, deciso, impavido. Moriyasu fa scelte senza avere paura. Come lasciare a casa Keisuke Honda, Okazaki e Kagawa. Non c’è più spazio per loro, meglio chiamare ragazzi più giovani e in rampa di lancio. All’annuncio dei convocati è anche scoppiata una polemica in tutto il paese, alimentata dall’ex giocatore del Milan che sui social ha commentato: “Ma io dove sono?”.
Honda aveva lasciato la nazionale già nel 2018, ma sperava comunque in una chiamata di Moriyasu. Una chiamata mai arrivata. Il ct non ha avuto paura di prendere altre scelte.
La vita calcistica di Moriyasu si è sempre sviluppata in Giappone. Una sola esperienza sulla panchina di un club (Sanfrecce Hiroshima dal 2012 al 2017), poi la nazionale Under 23 e infine i “grandi” dal 2018. In Qatar guiderà i suoi ragazzi, con la consapevolezza di avere tra le mani una squadra pronta e con tante potenzialità.
Moriyasu potrà contare su tanti giocatori interessanti lì davanti. Il modulo che finora è stato utilizzato maggiormente è il 4-2-3-1.
Una squadra che ama tenere il pallone e creare occasioni. Grande attenzione alla fase offensiva, con inserimenti dei centrocampisti e sovrapposizioni dei terzini. In fase di recupero si punta tanto sul pressing. Il Giappone gioca un calcio moderno, ma in un girone con Germania e Spagna sarà difficile imporre queste idee. Soprattutto contro le furie rosse.
Passiamo agli interpreti. Tra i pali il titolare è Gonda, in difesa Sakai, Itakura, Yoshida e Nagatomo. A centrocampo Tanaka ed Endo. Davanti tante opzioni. Sulla destra Kubo e sulla sinistra Ito. Davanti Kamada alle spalle di Maeda.
Si potrebbe nominare anche Kubo, Ito o Kamada. Ma il punto di riferimento in casa Giappone sarà Takumi Minamino. Il ragazzo che con la maglia del Salisburgo aveva stregato Jurgen Klopp, convincendo il Liverpool a portarlo in Premier League. Nelle qualificazioni ai mondiali ha segnato ben 10 gol in 9 presenze. Numero 10 e tante responsabilità sulle spalle. In estate ha lasciato l’Inghilterra per trasferirsi in Francia, al Monaco. Qui sta trovando spazio e fiducia, quello che gli serviva per potersi esprimere al meglio. Per Moriyasu saranno fondamentali le sue giocate. Per sognare di staccare il pass per gli ottavi di finale e buttare fuori una tra Germania e Spagna. Difficile, ma mai dire mai…
Portieri: Eiji Kawashima (Strasburgo), Shuichi Gonda (Shimizu S-Pulse), Schmid Daniel (St. Truiden);
Difensori: Yuto Nagatomo (FC Tokyo), Hiroki Sakai (Urawa Reds), Miki Yamane (Kawasaki Frontale), Maya Yoshida (Schalke 04), Ko Itakura (Borussia Monchengladbach), Takehiro Tomiyasu (Arsenal), Shogo Taniguchi (Kawasaki Frontale), Hiroki Ito (Stoccarda);
Centrocampisti: Gaku Shibasaki (Leganes), Wataru Endo (Stoccarda), Hidemasa Morita (Sporting Lisbona), Ao Tanaka (Fortuna Dusseldorf), Junya Ito (Reims), Ritsu Doan (Friburgo), Daichi Kamada (Eintracht), Yuki Soma (Nagoya Grampus), Kaoru Mitoma (Brighton), Takumi Minamino (Monaco);
Attaccanti: Take Kubo (Real Sociedad), Takuma Asano (Bochum), Daizen Maeda (Celtic), Ayase Ueda (Cercle Bruges), Machino Shuto (Shonan Bellmare).
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