Giacomo Modica, allenatore dell'Hamrun Spartans (IMAGO)
L’Hamrun Spartans si prepara a entrare nella storia del calcio maltese: la nostra intervista a Giacomo Modica, pronto al debutto in Conference League
Pagine di storia. L’Hamrun Spartans si prepara a diventare la prima squadre maltese a giocare un match della fase a gironi di una competizione internazionale. I rossoneri scenderanno in campo contro lo Jagiellonia nella prima giornata di League Phase della Conference League. Sulla panchina dei rossoneri siede un allenatore italiano, Giacomo Modica, che si è raccontato ai nostri microfoni a poche ore dal match: “Abbiamo la curiosità di misurarci in questo palcoscenico importante, è una vetrina troppo bella per non capire il significato di quello che stiamo vivendo“.
Ora i campioni di Malta in carica vogliono continuare a sognare: “Misurarsi contro squadre che sono abituate a fare queste competizioni è un atto di coraggio, è un insieme di cose che dobbiamo ancora scoprire. Per ora noi siamo Davide contro Golia, ma nel calcio non si sa mai. Anche la Cremonese ha vinto a Milano alla prima giornata, l’importante è arrivarci con serietà e responsabilità“.
Un percorso che parte da lontano, addirittura dal primo turno preliminare di Champions League, fino alla festa per il playoff di Conference vinto contro il Riga, e che porterà i rossoneri anche ad affrontare lo Shakhtar Donetsk: “I nostri allenamenti sono cominciati l’8 giugno. Entrare nel girone di Conference è una grande soddisfazione, ora Malta rappresenta un fiore all’occhiello. Sono pagine che belle che fanno parte della nostra vita e del nostro lavoro. Passerà del tempo, ma nessuno può cancellare quello che abbiamo fatto“. Nella strada che porterà l’Hamrun a entrare nella storia del calcio maltese c’è anche l’infinita serie da 28 rigori contro lo Zalgiris, prima della gioia rossonera: “Siamo stati bravi e fortunati, perché nelle due partite abbiamo meritato il passaggio del turno, anche se siamo arrivati ai rigori che sono una lotteria“.
Proprio questa affascinante esperienza europea è tra i motivi che hanno spinto Modica a volare all’estero, dopo tante avventure tra Serie C e Serie D: “Abbiamo tutti ambizioni nella vita. Quando uno ha passione, ha sempre voglia di arrivare in alto, e questa è inevitabilmente una competizione che affascina. All’inizio non ero convinto di accettare, ma questo fattore e una chiacchierata con la proprietà mi hanno indotto a scegliere Malta. Qui mi sento rispettato e coccolato dalla società, era quello che mi serviva“.
Giacomo Modica è tornato anche sulle sue ultime avventure in Italia: “Un altro motivo che mi ha spinto ad accettare Malta è perché vedevo tante cose che non mi piacciono. La peggiore cosa che ti possa succedere è ricevere complimenti da tutti gli addetti ai lavori per il gioco e l’identità della squadra, per poi sentirsi dire che i presidenti cercano profili giovani. Non ho mai capito questo discorso, è la mente che deve essere giovane. La vita, in particolare il nostro mondo, è sempre meno meritocratica“. Nonostante questo, il fuoco della passione continua ad ardere: “Sono sempre stato pronto a dare il mio contributo per chi ha avuto fiducia in me, ho sempre messo anima e corpo nelle mie avventure. Continuerò a farlo finché avrò questo amore nel cercare di trasmettere le mie idee“.
L’allenatore passato anche per Vibonese e Cavese non ha comunque escluso un futuro in Patria: “Certamente mi piacerebbe tornare. Se qualcuno pensa che io possa essere utile alla causa, è sempre la mia Terra. Ma in questo momento a Malta non si sta male“.
La vita e la carriera di Giacomo Modica sono cambiate inevitabilmente grazie a Zdenek Zeman, a partire dai tempi del Licata fino alle esperienze da collaboratore passando anche per Napoli e Roma: “Abbiamo iniziato a lavorare insieme quando avevo 16 anni, fino a quando ne avevo oltre 50. Una vita insieme, oltre che una grande amicizia e tanto rispetto“. Tanti gli insegnamenti da parte di un vero e proprio mostro sacro del calcio italiano: “Mi porto dentro l’intensità dei suoi allenamenti, la metodologia e il rispetto del lavoro“.
L’allenatore dell’Hamrun ha sottolineato qualche dato che evidenzia l’impatto del ceco nelle sue squadre: “Ha diviso tanto, ma con lui i presidenti non sono mai andati in perdita. Ha concesso alle società di vendere per milioni di euro, facendo giocare divinamente le sue squadre e mandando tanti suoi calciatori in Nazionale. Il campionato lo vince soltanto uno, ma queste sono le vere soddisfazioni per un allenatore“.
Tornando al presente, nell’Hamrun Spartans c’è spazio anche per un’ex promessa passata anche per la Roma come Ante Coric, che spese circa 6 milioni di euro per prelevarlo dalla Dinamo Zagabria nell’estate 2018: “Tecnicamente è un giocatore molto valido, se riesce a rientrare a pieno regime dagli acciacchi fisici che ha avuto può farci fare il salto di qualità“. Non c’è solo il croato tra i protagonisti di questa pagina di storia del calcio maltese: “Polito l’hanno scartato tutti, io lo conosco da 4 anni e sta facendo un campionato super. È in piena maturità tecnica e di equilibrio, mi sta dando grande soddisfazione. Così come Thioune, ex Cittadella e che sta facendo molto bene, ha segnato due gol in Conference League. Abbiamo anche qualche maltese importante, un mix che può risultare qualcosa di gradevole“.
Ora per i rossoneri è tempo di buttarsi nella storia: “Quello che abbiamo fatto non conta più e non può cancellarlo nessuno, dobbiamo andare avanti con serietà. Il nostro lavoro ti porta a dimenticare tutto freneticamente, noi stiamo giocando ogni tre giorni, quindi non hai tempo di assaporare nulla“. La mentalità della squadra di Modica è chiara: “Magari in futuro si ricorderanno di noi. Ma è il passato, ora c’è il presente. Ma ora viviamo il presente, che è la migliore cosa“. E il presente dell’Hamrun si chiama Conference League, per la prima volta nella storia del calcio maltese.
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