Venerdi sarà ancora Belgio-Italia, come 5 anni fa. Allora il protagonista della gara fu Emanuele Giaccherini, eroe a sorpresa di quella notte magica.
“Devo tutto a mister Conte. – racconta in un’intervista alla “Gazzetta dello Sport” – Ci convinse della nostra forza. Io con l’Italia mi sentivo un supereroe in grado di battere chiunque. Ci disse che avremmo vinto noi, e così fu. Spero in un altro 2-0”.
Giaccherini ha poi parlato dell’Italia di Mancini, facendo un paragone con la “sua”, che a Euro2016 uscì sconfitta ai rigori dalla Germania: “Vincere ai rigori sarebbe la chiusura di un cerchio dopo quella serata sfortunata contro i tedeschi. È una Nazionale forte, da “Grande Bellezza” direi. Lotta insieme e sa soffrire, c’è un bel gruppo. De Rossi, Bonucci e Chiellini mi hanno detto che sono uniti come lo eravamo noi. Sono fiducioso”.
“Mi rivedo in Pessina – prosegue poi il centrocampista del Chievo Verona – è partito dal basso fino ad arrivare in Nazionale. Sia lodata la gavetta, è fondamentale. Frutto del sacrificio e del duro lavoro. Calcisticamente mi rivedo in Barella, lui più fisico io più dribblomane. Concentrazione, cura dei dettagli, raddoppi e marcature: è questa la ricetta per battere il Belgio”.
L’intervista completa è su La Gazzetta dello Sport oggi in edicola
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