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Getafe, il brutto anatroccolo diventa cigno e batte il Real Madrid

Non ha potuto vantare a lungo il titolo di “seconda squadra di Madrid”. Eppure oggi, per un giorno, il Getafe può ricordare al mondo che anche a 15 chilometri di distanza dalla capitale sono capaci di fare calcio. Perché gli Azulones hanno battuto il Real Madrid

Il clamoroso risultato del diciannovesimo turno di Liga arriva al termine di una partita tesa ed emozionante. Al Coliseum Alfonso Perez di Getafe si affrontavano i padroni di casa, terz’ultimi prima del match, e un Real Madrid che sembra(va) il dominatore incontrastato del campionato spagnolo (più 8, anzi potenzialmente più 11, sul Siviglia secondo). 

Ma la partita non è andata nella direzione auspicata dai ragazzi di Carlo Ancelotti: subito il vantaggio del Getafe, grazie a Enes Unal: il turco ha approfittato di un clamoroso errore di Militao, che ha perso palla al limite della sua area di rigore, e ha insaccato incontrastato alle spalle di Courtois, incolpevole. Poi si sono susseguite occasioni su occasioni per il pareggio del Madrid: anche una traversa, colpita al termine di un’azione spettacolare da Modric col sinistro, ma soprattutto i ripetuti miracoli del portiere del Getafe, David Soria. Grandi polemiche al minuto 71, quando Marcelo è stato vistosamente trattenuto in area ma l’arbitro non ha indicato il dischetto: molto indispettito anche Ancelotti. 

 

 

Brutti e cattivi

Il Getafe è spesso considerato un “Atletico Madrid bis“: una squadra senza giocatori di grande qualità, dedita al pressing a tutto campo e a un gioco estremamente aggressivo, spesso anche falloso, esteticamente “brutto”. Caratteristiche che per una stagione intera (’19-’20) le avevano perfino fatto sognare la prima storia qualificazione in Champions. Quell’anno gli Azulones avevano affrontato l’Inter in gara secca per l’accesso ai quarti di finale di Europa League. I nerazzurri vinsero 2-0, ma un rigore sbagliato da Jorge Molina avrebbe potuto orientare le sorti della qualificazione verso la Spagna. In quella fantastica stagione, il Getafe aveva potuto vantare il titolo di “seconda squadra di Madrid” per qualche giornata, trovandosi davanti all’Atletico in classifica.

 

 

 

In netta ripresa

Quest’anno il Getafe lotta per la salvezza, ma ora è in netta ripresa: con la vittoria di oggi stacca la zona retrocessione di tre punti, dopo un inizio di stagione a dir poco preoccupante, tanto da obbligare la società a sostituire l’allenatore, passando da Michel a Quique Sanchez Flores, l’autore della rinascita. Insomma, il Getafe, da brutto anatroccolo è diventato cigno, e ha ricordato ai cugini blancos che non esiste solo il derby con l’Atletico

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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