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Gervinho e l’Hebei: “Uno stipendio del genere non si poteva rifiutare, guadagnare così tanto è impensabile anche al Real Madrid”

Da Roma alla Cina, sponda Hebei Fortune. Scelta di vita e non solo, per Gervinho, pronto subito a gennaio ad accettare la corte dei sempre più scatenati club cinesi e a salutare una città che ne ha garantito il rilancio, dopo gli ultimi, negativi mesi all’Arsenal. L’esterno ivoriano, raggiunto in esclusiva dai microfoni de L’Equipe, ha parlato così dei motivi del suo addio ai colori giallorossi, soffermandosi anche sull’esonero di Rudi Garcia, fondamentale per decidere di lasciare Roma: “Non avevo più obiettivi. Sono dovuto ripartire da un altro campionato, un altro continente, per iniziare una nuova vita. La Ligue 1 l’avevo già provata, in Inghilterra ero già stato in un club come l’Arsenal, che amo, nel momento più alto. E poi alla Roma, con Rudi”.

“Fu grazie a Rudi Garcia che firmai per la Roma perché inizialmente il club non mi voleva – prosegue Gervinho – Quando è arrivato il nuovo allenatore, Spalletti, parlai con lui. Molti giocatori, come De Rossi, mi dissero che era un buon tipo. Però non ce la facevo: quando fu esonerato Rudi Garcia io non potevo continuare, non avrei avuto le motivazioni giuste per farlo. Ottenere buoni risultati con Spalletti sarebbe stato come tradire Rudi. Lo vedevo impossibile. Poi tra le altre non ero al top della forma, tra un infortunio e l’altro. La soluzione migliore era cambiare aria. Alla fine ci abbiamo guadagnato tutti, sia io che la Roma”.

E allora via verso l’Hebei, in un mondo sempre più ricco, come sottolineato dallo stesso ivoriano: “Uno stipendio del genere non si può rifiutare. Mi hanno offerto questa quantità di denaro per via delle mie qualità: può essere eccessivo per alcuni, persino per me lo è. Devo dimostrare che valgo tutti quei soldi. Guadagnare 60.000 euro per giocare una sola partita è impensabile in Europa, persino per un club come il Real Madrid. Eppure qui va così. Mi dissero ‘questa somma di denaro per un gol fatto, quest’altra se non riesci a fare gol’. Ogni obiettivo raggiunto significa un milione di yuanes, ossia circa 150.000 euro. In una partita, la squadra si può giocare 800.000, 900.000 o addirittura un milione di euro”.

E la vita cinese? “Ci spostiamo in autobus e il centro città non è poi così distante da dove ci alleniamo, appena 5 minuti. Se potessimo sempre lavarci e cambiarci nello stesso posto sarebbe ideale. La lingua? Il contenuto delle conversazioni è buono, c’è chi parla spagnolo, soprattutto nello staff tecnico. E gli stadi si riempiono, come in Francia, Italia o Inghilterra”.

Redazione

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