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Gerrard come Maradona e CR7: la vita di Stevie G diventerà un film

Ci sono storie che non possono non essere raccontate. Ci sono vite scandite da imprese che hanno fatto battere milioni di cuori. Ci sono carriere che hanno segnato un’epoca. C’è chi ha il privilegio di assistervi e chi invece si affida ai racconti, agli aneddoti, alle foto e magari a quell’occhio che luccica o a un sorriso appena accennato che sa di passato. Un passato che non può essere dimenticato perchè è sempre lui a far da fondamenta a quanto si costruisce nel presente.

Mai egoista, il calcio è condivisione quindi: come spiegare Maradona a chi a quei tempi ancora non c’era? O il viaggio di un bambino di nome Lionel da Rosario a Barcellona e tutto ciò che è venuto dopo? Oppure la storia di CR7, di come è diventato uno dei migliori di sempre e padre di un figlio che non esclude una carriera da portiere e ancora le (dis)avventure di un francese col 7 sulle spalle che ha conquistato Manchester?

In bilico tra pubblico e privato, tra realtà e magia, Maradona, Messi, Cristiano Ronaldo, Eric Cantona, come anche George Best, dopo aver scritto pagine della storia del calcio sono diventati dei film. E sta per diventarlo anche Steven Gerrard. Leggenda del Liverpool, ora dall’altro lato dell’oceano, ai Los Angeles Galaxy, che ad appendere gli scarpini al chiodo proprio non ci pensa.

Centrocampista tra i più forti della storia della Premier, capitano dei Reds e poi anche della sua nazionale, già ha raccolto la sua vita nelle pagine di un’autobiografia pubblicata dieci anni fa, ed ora diventerà una pellicola. Accordo raggiunto con il premio Oscar Asif Kapadia, regista dei docu-film su Amy Winehouse e Ayrton Senna, tra gli altri, e con in cantiere anche uno (nuovo) su Maradona.

Davanti all’obiettivo le 17 stagioni ad Anfield e la sua parabola ascendente, culminata nel 2005 con la vittoria della Champions League. Dovrebbero comparire nel film anche alcuni suoi ex compagni come David Beckham e Wayne Rooney ed ex allenatori come Kenny Dalglish e Sven Goran Eriksson. Il condizionale per ora è d’obbligo perchè le riprese non sono ancora iniziate. Il primo ciak è atteso per questa estate, dopo che Kapadia avrà terminato un’altra sua fatica: un documentario sugli Oasis, anche loro inglesi ma tifosissimi del Manchester City.

Diventare film è testimonianza di grandezza, un modo per far capire che non si può dimenticare quel protagonista la cui vita è stata talmente incredibile da sembrare lei stessa un’avvincente trama da cinema. Magari anche Vardy sarà portato sul grande schermo (qualche contatto con Hollywood già c’è stato), intanto aspettiamo Stevie G, tutti pronti di nuovo a godere delle sue imprese. Come sempre da spettatori di qualcosa di tanto bello quanto reale.

Guendalina Galdi

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