Interviste e Storie

“Il Barça come religione”: il sogno di Gerard Martín, underdog tra gli alieni

Gerard Martin, Barcellona (imago)

La storia di Gerard Martin, terzino del Barcellona che sfiderà l’Inter, raccontata dall’agente e dall’ex ds

Dalla terza serie a titolare del Barcellona in meno di due anni. Non se lo sarebbe aspettato nessuno, è vero. Ma a Gerard Martín i pronostici non piacciono. E così un ragazzo che fino a due anni fa giocava in Serie C2 spagnola e tifava il Barça al Camp Nou, oggi alza la Copa del Rey davanti a Mbappé e sfida l’Inter in semifinale di Champions.

Umile e lavoratore. Ma soprattutto innamorato pazzo dei colori che indossa: blau i grana. Una religione di famiglia: Martín, terzino sinistro classe 2002, non perdeva una partita da tifoso del Barça. Oggi le gioca. 35 gare in stagione e due trofei: Copa del Rey e Supercoppa. Rodrygo – annullato in finale – lo sa bene.

Un ragazzo che fa della semplicità una delle sue migliori virtù. E che fino ai sedici anni non aveva mai messo piede in un club professionistico. Altro che La Masia.

La sua è la storia di una progressione costante: è cresciuto in una squadra di quartiere – il San Gabriel – e solo poi si è trasferito al Cornellà, club di terza divisione. Oggi, sei anni dopo, si è preso il Barcellona. Underdog.

Gerard Martin, terzino del Barcellona, con l’agente Diego Rangel

Il sogno di Gerard Martin: “Restare al Barcellona a vita”

Gerard sta vivendo un sogno. È un tifoso che tutte le domeniche scende in campo”. Il racconto è affidato al suo agente, Diego Rangel della JV Sports. “Abbiamo iniziato a lavorare insieme quando aveva sedici anni. Aveva un fisico importante e un bel mancino: ci aspettavamo che sarebbe diventato un professionista. Ma una crescita così ha sorpreso anche noi”.

Un gradino alla volta. “Al Cornellà ha giocato sempre con i più grandi: è arrivato presto in prima squadra e si è imposto come titolare in meno di due anni”. Proprio qui arriva il bello. “Nell’estate 2023 ci ha chiamato il Barcellona: lo volevano come titolare del Barça Atletic, la squadra B, che gioca in terza serie come il Cornellà”.

E così la maglia dei sogni diventa realtà: “Non ci abbiamo pensato due volte. Gerard è esploso di gioia: ‘Andiamoci subito, a tutti i costi’. Perché per lui il Barça è una fede: oggi gioca davanti alla sua famiglia ogni weekend”. A vederlo ci sono tutti: nonni, zii e genitori. “Infatti il suo sogno è chiaro: restare al Barcellona a vita”.

Gerard Martin in una sfida contro il Barcellona ai tempi del Cornellà (credit: UE Cornellà)

L’ex ds racconta Gerard Martin: “Ragazzo eccezionale”

L’emozione di Gerard Martín è anche quella di chi lo conosce bene. Juan Gimenez è stato il suo direttore sportivo al Cornellà e oggi esulta insieme a lui a ogni vittoria: Si merita tutto. È un gran giocatore ma soprattutto un ragazzo eccezionale. Semplice e sempre disponibile. Gioca nella squadra più forte al mondo, ma di lui ti colpisce la normalità: non è cambiato di una virgola rispetto a due anni fa”.

La sua grande dote? Sapersi adattare a ogni livello. Lo butti nella mischia, soffre per qualche partita e poi cresce e si impone: era così da ragazzino, è ancora così oggi. Con il pallone tra i piedi magari non sarà Pedri, ma difensivamente è al livello dei migliori”.

L’occasione per diventare titolare al Barça è arrivata grazie ai problemi fisici di Baldé: “E’ un gran giocatore ma si infortuna spesso. Infatti a inizio stagione ho detto a Gerard: ‘Tieniti pronto perché presto avrai la tua chance”. E se la fortuna – parafrasando Seneca – arriva quando l’opportunità coincide con la preparazione, Gerard Martín è arrivato preparato all’appuntamento con il destino.

Luca Bendoni

L'amore per il calciomercato è sbocciato prestissimo: ho cominciato a raccontarlo a 10 anni e non mi sono più fermato. D'estate in giro per Milano a caccia di incontri, procuratori e direttori, d'inverno studente. I primi pezzi su GianlucaDiMarzio.com nel 2019, sognando di fare della mia passione un lavoro.

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