È stato il primo pallone d’oro africano. Ha guidato gli attacchi di Psg e Milan. Ora George Weah cercherà di guidare il suo paese: “Non abbiamo elettricità, acqua e lavoro, farò ciò che ho promesso perché so di cosa ha bisogno la Liberia”, ha detto il primo cittadino del paese Weah sulle pagine de La Gazzetta Sportiva odierna.
La sua nuova esperienza da Capo di Stato è iniziata con una partitella di calcio, la sua squadra vestita di rosso, contro i verdi, la squadra dell’esercito: “Quando siamo stati in guerra l’unica cosa che univa le persone era il calcio, ora non so quando potrò tornare a giocare”, ha scherzato l’ex attaccante del Milan.
“In Italia le cose mi sono andate benissimo, nel vostro Paese il mio successo ha fatto piacere. Oggi da presidente della Liberia so di avere gli occhi addosso. La gente pensa che un ex calciatore non sia in grado di gestire un paese. Io sono mosso dall’amore per la mia gente. Ho lottato per diventare presidente. Quando ho iniziato a giocare non pensavo di vincere il Pallone d’oro e diventare il miglior giocatore del mondo, non sono cambiato”.
L’intervista integrale nell’edizione odierna de La Gazzetta Sportiva
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