Non si può di certo dire che non sia un tipo precoce Christian Kouamé. Ha appena 20 anni, domenica è nato il suo primo figlio e ha già fatto gol nell’esordio in Serie A. Ne ha fatta di strada da quando è arrivato in Italia a 15 anni: “Me lo aspettavo perché sono cresciuto un passo alla volta– Ha detto Kouamé alla Gazzetta dello Sport – L’anno scorso in Veneto sono stato benissimo. L’ideale per un giovane”.
Ora ha fatto il grande salto, ma la maglia numero 11 non l’ha mollata: “In onore del mio idolo Drogba. Ma per il resto cambia tutto. La città è grande e la pressione maggiore. Ma mi piacciono le sfide”. E da domenica ha una spinta in più per affrontarle al meglio: “Ora non vedo l’ora che mio figlio sia accanto a me. Sono consapevole che non sarà più come prima: sono cresciuto, ora ho una famiglia mia e più responsabilità”.
In campo però l’allegria rimarrà quella di sempre: “Sono sempre allegro e mi piace scherzare. Anche qui ho mantenuto l’abitudine di festeggiare i miei gol con un balletto. L’Italia? Qui sto benissimo, ma per prendere la cittadinanza ci vorrebbero altri 5 anni, e alle mie origini ci tengo. Piatek? Ci completiamo: a me piace attaccare gli spazi, a lui buttarla dentro… All’inizio non pensavo fosse così forte, ma dopo i primi allenamenti mi sono dovuto ricredere”.
L’intervista completa con la Gazzetta dello Sport in edicola oggi
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