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Genoa, Juric: “Cataldi in campo, Taarabt è ancora indietro. Mercato? Manca uno a centrocampo”

Metà campionato alle spalle, giro di boa dietro l’angolo. Per il Genoa di Ivan Juric il primo appuntamento della seconda parte della stagione si chiama Cagliari, con Burdisso e compagni domani impegnati nel lunch match del Sant’Elia. Sfida che alla vigilia l’allenatore rossoblù dal Signorini ha introdotto così.

“Questa per noi è una settimana molto importante, nella quale giocheremo tre gare in una settimana, speriamo di fare bene anche in coppa”. Su come arriva il Genoa alla gara. “Il momento? Non fa mai piacere perdere, soprattutto quando si perde giocando bene mi preoccupo. Voglio però che la squadra continui a giocare bene, con la partenza di Rincon un po’ di tempo per l’inserimento degli altri giocatori ci vuole”. Sul Cagliari avversario di giornata. “Penso che loro abbiano un grandissimo potenziale come rosa, a Milano hanno perso alla fine ma qualitativamente hanno giocatori importanti. Difesa più battuta? È vero che hanno preso tanti gol, ma ci stanno lavorando”. Dagli avversari all’undici che scenderanno in campo. “Cataldi? Italiano, giovane, giocherà dall’inizio. È un po’ forzato perché non sa bene quello che facciamo, è una scelta un po’ obbligata ma spero faccia bene. È un ragazzo completo, alla Lazio era chiuso ed è venuto da noi per trovare continuità. Con lui Rigoni di nuovo avanzato? “Ha caratteristiche offensive, negli ultimi anni ha giocato in quel ruolo e credo sia il suo. Ballottaggio Ninkovic-Ocampos dall’altra parte? Loro alternano cose molto buone a cose meno buone. Settimana scorsa ho visto meglio Ninko in allenamento e ha giocato meglio Lucas. Questa settimana? Li ho visti bene entrambi, penso che Ninkovic si esprima meglio a sinistra piuttosto che quando gioca da trequartista dove c’è tanto spazio da coprire”.

Sugli ultimi arrivati Taarabt e Rubinho. “Adel pronto tra dieci giorni? – come aveva detto il giocatore in conferenza – Penso quello che vedo, per me no. Non è facile inserire un giocatore che ha così pochi minuti dalle gambe, penso che lui sia molto lontano da una forma accettabile. Poi, come giocatore, ha qualità tecniche incredibili, è bello da vedere e lo si vede già in allenamento. Arrivato motivato? Quando non giochi da così tanto devi esserlo. Io guardo molto il passato, come talento è enorme, ha fatto una carriera molto al di sotto delle sue possibilità. Sono contento sia arrivato Rubinho, lo conosco come persona, è un ragazzo serio, so quello che può dare e si è calato subito nella nostra realtà. Porta anche fortuna? – viste le tante vittorie con la Juventus – Spero, quella a noi è mancata”. A chiudere la conferenza una battuta sul mercato. “Manca un centrocampista? Con la Roma per la prima volta ho avuto l’impressione non fossimo tosti, nel primo tempo ho avuto la sensazione che stessimo soffrendo. Ancora un centrocampista dal mercato? Se fate due più due, si”.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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