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Genoa, Juric: “Beghetto e Biraschi titolari, Orban in Argentina per motivi familiari. Le lacrime? Io il calcio lo vivo così”

Ritiro punitivo di Acqui Terme alle spalle, eccolo il Genoa tornato a casa per limare gli ultimi dettagli in vista della delicata sfida di domani con l’Inter. Due i giorni lontano da Genova per Burdisso e compagni, serviti a ritrovare concentrazione e qualche sorriso in vista dei novanta importantissimi minuti del Ferraris. Match che Ivan Juric dalla sala stampa del Signorini alla vigilia ha introdotto così.

“Come ho visto la squadra in ritiro? Bene, si è allenata nel modo giusto, i ragazzi da quando sono tornato li vedo bene e stanno facendo anche buone prestazioni. L’inter? È una squadra fortissima che nell’ultimo periodo ha avuto un momento di flessione. Contro l’Inter dipende molto da cosa faranno loro, è così con le grandi squadre, non dipende tutto da te e deve andare tutto perfettamente: se non saremo cattivi quanto loro andremo a perdere, dovremmo avere tanta concentrazione e giocare bene come fatto contro il Chievo. Tra noi e l’Inter però c’è un abisso qualitativamente e come forma. Una vittoria può valere la salvezza? Lo dice la classifica, assolutamente no”.

Dalla sfida di domani al secondo tempo con il Chievo. “Se a mente fredda ho capito cos’è successo? Abbiamo fatto un primo tempo stupendo, penso ci sia mancata quella cattiveria e negli ultimi 20-25 metri abbiamo creato tante occasioni da gol”. Sul ritiro in Basso Piemonte, ipotesi sulla quale finita la gara col Chievo Juric aveva dubbi. “Cos’ha portato? Quando cambi tanti giocatori, prendi ragazzi di paesi diversi e perdi calciatori importanti fare gruppo non è facile: siamo stati più insieme e il fatto di passare più tempo assieme, anche dal punto di vista umano, può cambiare le cose. Le lacrime in conferenza? Io vivo di emozioni, se non c’è questo, la vivo così. Il nostro è un lavoro freddo e professionale, ma come magari nessun altro lavoro ti dà emozioni. Gli attestati di stima dei tifosi? Ho avuto tanti attestati di stima, ma c’erano anche prima, qualcuno ha anche fatto qualche critica ma a me va bene così, ma dai tifosi non mi sono mai sentito abbandonato”.

“Trasformare le lacrime di domenica in lacrime di gioia? Sono fiducioso, credo che oltre ai problemi avuti – ultimo Orban che è tornato a casa per problemi familiari (giocatore partito ieri per l’Argentina, ndr) – riusciremo a salvarci. Sono convinto che alla fine questi ragazzi, con tutte le difficoltà che abbiamo avuto, usciranno rafforzati e vincitori”. Sull’undici che domani scenderà in campo. “Stanno tutti abbastanza bene, le scelte penso siano quelle, giocheranno anche Biraschi e Beghetto alla prima da titolare, si sono allenati bene e sono convinto che faranno una buona prestazione. Beghetto è un ragazzo molto giovane ma ha un atteggiamento giusto, non ha mai sbagliato un allenamento ed è cresciuto molto. In attacco? Le scelte le faccio in base all’avversario e alla partita che mi aspetto, contro il Chievo mi poteva servire un certo atteggiamento, contro l’Inter un altro. Rigoni? Ha fatto bene domenica in mezzo, dove lo farò giocare? Può stare sia a centrocampo che in attacco, in mezzo ci sono Ntcham, Cataldi che ho visto bene, è li ho più scelte”. “Il presidente Preziosi? Ci siamo sentiti, anche lui è rimasto molto male per come è arrivata la sconfitta: anche lui si era divertito nel primo tempo, poi ci sta perdere la testa dopo uno stop arrivato così”.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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