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Una carezza al campo, gli occhi subito alla Nord: Genoa, la prima di Gilardino a Marassi

Una carezza al prato verde entrando in campo, la mano a disegnare il segno della croce. Subito uno sguardo a quella che, in due riprese, da giocatore è stata anche la sua Gradinata Nord. A fianco a lui l’ex compagno, ora Club Manager del club, Marco Rossi. Eccoli i primi passi a Marassi di Alberto Gilardino da nuovo allenatore del Genoa, dopo l’annuncio di martedì mattina che esonerava Blessin e annunciava contemporaneamente l’arrivo dell’ex attaccante come nuovo allenatore del Grifone.

 

 

“Orgoglioso e motivato di fronte a questa nuova esperienza, in campo serviranno umiltà e sacrificio. Non vedo l’ora di entrare al Ferraris” le parole alla vigilia della sfida col SudTirol di Gila, chiamato in soli due giorni al doppio compito di dare una scossa all’ambiente e invertire il trend delle ultime settimane, chiuse con i ko con Perugia e Cittadella. Due soli allenamenti per prepararsi, novanta minuti per provare a farlo: bastati a Coda e compagni per realizzare due gol e battere i ragazzi di Bisoli.

Cambio modulo e lavoro sulla testa: la ricetta Di Gilardino

 

 

Pochissimo tempo per preparare la gara, tanto lavoro da fare per arrivarci al meglio: ingredienti non semplici per preparare la ricetta migliore, con Gila che per sfruttare al massimo le 48 ore a disposizione ha deciso di puntare molto sul lavoro dedicato alla testa dei suoi ragazzi, dando poi concetti semplici ma chiari da applicare in campo. A partire dal modulo, con Jagiello ad affiancare Frendrup e Strootman in mezzo al campo nel 433 di inizio gara: modulo diventato poi a due punte, con Puskas ad affiancare Coda nella ripresa. Mossa vincente, grazie al primo gol in questa stagione dell’attaccante rumeno e al raddoppio di Aramu. Questione di posizioni, e di occasioni da sfruttare. E alle quali arrivare pronti anche mentalmente. Per farlo Gilardino ha da subito lavorato sulla testa dei suoi ragazzi: prima in gruppo, poi con colloqui individuali utili a capire il perché di un momento così difficile.

 

 

E poi, ugualmente importante, ridare stimoli, motivazione e consapevolezza ad un gruppo che aveva perso fiducia in se stesso. Tapin di Puskas, sinistro al volo di Aramu: missione compiuta per Alberto Gilardino, allenatore ad Interim ora pronto però a giocarsi le sue chance per rimanere sulla panchina del grifone. “Questa vittoria cosa cambia? Per me non cambia nulla. Vivere questi tre giorni, poter allenare il Genoa e rivedere i miei vecchi tifosi è stato un sogno. Le scelte le farà la società, io ho dato massima disponibilità: ho voglia, passione e determinazione, vedremo”. Ora è tempo di festeggiare, la prima vittoria di Gilardino in Serie B. “Stasera suonerò il violino? Mi riposerò, è stata una giornata intensa”. Poi testa all’Ascoli. Ancora due giorni per prepararla, 48 ore per toccare le corde giuste. E continuare a sognare.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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