Tre settimane da incubo, quelle vissute dal Genoa, prima di rivedere un po' di luce e tornare a concentrarsi soltanto sul campo. E' cominciato tutto il 26 settembre scorso, con il primo caso di positività che ha riguardato Mattia Perin: da lì in poi un'escalation davvero spaventosa, che ha portato fino a 17 il numero dei calciatori rossoblù positivi al coronavirus.
Piano piano la situazione in casa Genoa si sta risolvendo con diversi giocatori che sono guariti e hanno già ripreso ad allenarsi agli ordini di Maran. Tra di loro anche Valon Behrami che, ai microfoni di Sky Sport, ha raccontato questa esperienza davvero fuori dall'ordinario: "Sono stati giorni difficili, soprattutto sul piano mentale. Fisicamente sono abituato a riprendere dopo uno stop e così farò anche questa volta, ma l'aspetto mentale è stato un qualcosa che conoscevo meno. Ho dovuto fare i conti con la paura, per me e per la mia famiglia, perchè in quei momenti non sei un calciatore malato, ma semplicemente un uomo malato. Il calcio passa in secondo piano ed è stata sicuramente un'esperienza complicata per tutti".
Il momento più difficile sembra però essere stato lasciato alle spalle e adesso il Genoa si concentra sul rientro in campo, lunedì sera alle ore 20.45 contro il Verona. Un impegno complicato, se si pensa anche alle difficoltà che hanno avuto i rossoblù nel preparare la sfida: "In questi momenti deve venire fuori ancora di più la voglia di aiutarsi e sacrificarsi per il compagno. Sarà una prova di maturità per tutti noi, perchè nelle difficoltà deve venire fuori il carattere dei veri uomini. A Verona servirà la prestazione, perchè ci sarà qualcuno che non sarà al 100% e lì dovranno uscire fuori i leader di questo gruppo. Sarà un aspetto fondamentale".
Infine, Behrami ha provato a dare una spiegazione alla situazione che si è venuta a creare all'interno dell'ambiente Genoa, con un vero e proprio focolaio scoppiato in pochi giorni nel gruppo rossoblù: "Sono state contagiate milioni di persone, quindi non possiamo sentirci in colpa per quello che abbiamo vissuto. Facciamo una vita che ci espone a contatti con altre persone e non possiamo farci una colpa per questo. L'altro giorno ci sono stati 9000 contagiati in Italia e sicuramente non sono tutti degli irresponsabili".
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