Una notte in più di tempo per confrontarsi, ancora qualche ora utile a maturare la decisione giusta: esonero di Blessin da una parte, promozione in Prima Squadra di Gilardino dall’altra. Nel mezzo, l’ultima idea in ordine di tempo Claudio Ranieri, la pista Nenad Bjelica e quella italiana Leonardo Semplici.
Sono stati giorni di riflessioni e continui confronti gli ultimi trascorsi in casa Genoa, per non sbagliare una scelta fondamentale per il cammino del Grifone verso l’obiettivo dichiarato della risalita immediata in Serie A. Dopo la pista sondata già nel post Perugia Nenad Bjelica e quella italiana Leonardo Semplici, a sorpresa l’ultima idea della dirigenza rossoblu era stata quella che portava al nome dell’ex Roma, Sampdoria e Leicester Claudio Ranieri.
Esperienza e capacità di risolvere situazioni difficili alla base della volontà di valutare il profilo dell’allenatore romano, con l’ipotesi – vista la gara alle porte col Sudtirol tra soli due giorni – sempre tenuta in considerazione di affidare la panchina ad interim all’allenatore della Primavera Alberto Gilardino, per poi valutare con calma eventuali mosse future.
Ipotesi che col passare delle ore è diventata sempre più realtà, fino al contestuale annuncio di questa mattina dell’esonero di Alexander Blessin e della promozione in prima squadra di Gilardino. Con l’ex campione del mondo del 2006 che alle 11.30 circa varcava il cancello del Signorini di Pegli pronto a guidare il suo primo allenamento, preceduto una ventina di minuti prima dall’uscita dal centro sportivo rossoblu dell’allenatore tedesco, passato al campo per salutare dirigenti e una delegazione della squadra.
Una scelta, quella di Gilardino sulla panchina del Genoa, frutto di motivazioni diverse da parte della dirigenza, a partire dall’ottimo lavoro fatto dall’allenatore con la formazione Primavera. L’altra motivazione che ha portato a questa soluzione è stata di natura temporale: viste le due partite ravvicinate (Sudtirol giovedì a Marassi e Ascoli domenica in trasferta) e i soldi due giorni per preparare la prima, la dirigenza ha scelto di optare per una soluzione interna, dando un’occasione importante all’ex attaccante reduce dall’ottimo rendimento alla guida della Primavera (squadra imbattuta in campionato e primo posto in classifica).
Una soluzione ad interim, come da comunicato, che non preclude però la possibilità di vedere Gilardino alla guida di Strootman e compagni anche dopo la gara di domenica: in caso di risultati positivi con Sudtirol e Ascoli ‘Gila’ potrebbe giocarsi le sue chance per rimanere sulla panchina rossoblu, sulla scia di quanto fatto anche da altre società, come il Monza con Raffaele Palladino.
Nel caso in cui, invece, la società dopo le prossime due partite dovesse continuare la ricerca di un nuovo allenatore, ecco allora che le piste fin qui sondate potranno essere approfondite. A partire dall’ultima nata, chiamata Claudio Ranieri, profilo valutato perché ritenuto ideale per risolvere i problemi di un Genoa in crisi da oltre un mese, col quale ad oggi però restano da affrontare i temi legati agli aspetti economici di un possibile suo arrivo e quelli legati alla possibile durata del contratto: nessuna richiesta in termini di ingaggio e di anni di contratto da parte di Sir Claudio, due temi ad oggi non affrontati e che verranno discussi eventualmente se la parte della società che valutava un allenatore italiano per risalire subito in A deciderà di puntare su Ranieri. Solo allora si affronteranno le questioni economiche, come fatto in passato con Alexander Blessin e Andrij Shevchenko prima del loro arrivo.
Se invece a prevalere sarà la linea del responsabile delle aree tecniche dei 777 Spors, più intenzionato in queste ore a privilegiare ancora la pista straniera dopo le scelte Schevchenko (arrivato prima di Spors) e Blessin, a quel punto la scelta finale potrebbe ricadere su Nenad Bjelica, ex allenatore dello Spezia, come raccontato.
Opzioni futuribili, il presente però ora si chiama Alberto Gilardino. Campione del Mondo pallone tra i piedi, chiamato a fare la differenza ora anche seduto in panchina. Come fatto con i ragazzi della Primavera, pronto ora a ripetersi alla prima tra i grandi.
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