Scacciare la confusione e il momento di crisi, tentare nuove soluzioni per tentare di ritrovare tre punti fondamentali per morale e classifica. Il Milan di Rino Gattuso, finito in un vortice di difficoltà dopo le sconfitte contro Inter e Betis Siviglia, è pronto ad affrontare la Sampdoria domani alle 18 a San Siro alla ricerca di una reazione importante: sfida complessa alla miglior difesa del campionato della quale l’allenatore rossonero, intervenuto in conferenza stampa a Milanello, ha parlato così, soffermandosi anche su altri temi come il proprio (discusso) futuro.
“La Samp ha preso soli 4 gol, gioca bene di reparto: dobbiamo essere bravi a metterli in difficoltà. È una squadra ben organizzata e allenata da un grande allenatore, è ben messa in campo. Veniamo da due legnate ma non siamo morti: io non sono spento è morto, quando arrivano delle sconfitte mi bruciano ma so ancora quello che posso dare per questi ragazzi e questa società. Quando non riesci a fare nulla di quanto preparato come l’altro giorno brucia, ma non si molla: dobbiamo riscattare queste due ultime partite che abbiamo fatto, possiamo fare molto di più rispetto a ciò che abbiamo fatto”.
“Non voglio usare la parola speranza, ma in questo momento devo dare tranquillità a questa squadra: stiamo giocando col freno a mano tirato, siamo preoccupati quando non riusciamo a fare gioco. Dobbiamo essere più spensierati e fare qualcosa in più, non pensare a sviluppare il gioco solo su quello che prepariamo, ma fare e provare qualcosa di più individualmente. Doppia punta? Vediamo, domani lo vedrete: abbiamo provato 3-5-2 e 4-3-3, le due punte…in questo momento noi dobbiamo divertirci quando giochiamo. A tratti ci siamo riusciti in questi mesi, stiamo soffrendo gli avversari ora: dobbiamo fare girare la palla e non rincorrere come abbiamo fatto ultimamente. Dobbiamo ritrovare voglia ed entusiasmo nel giocare”.
“Abbiamo sempre remato dalla stessa parte e anche ora è così, abbiamo parlato prima della partita con Singer, ieri Leo e Maldini hanno parlato con la squadra: ora dobbiamo continuare a lavorare pensando a come possiamo migliorare. Se cominciamo ad arrenderci a fine ottobre cercando alibi non va bene, non mi assumo responsabilità solo perché voglio difendere i giocatori. È un momento negativo e dobbiamo mettere qualcosa in più. Ho usato la parola bussola l’altro giorno perché sono un uomo di mare, e riesco ad attraccare la nave”.
“Non voglio paragonare noi all’Inter, ma ricordate prima del 27 dicembre scorso dov’era l’Inter? Era seconda, poi è crollata: non è una scusa, ma le mazzate ci sono. Se domani dovessimo vincere siamo a 3 punti dalla zona Champions, dobbiamo credere a ciò che stiamo facendo con voglia e veemenza in più: non è tutto da buttare”.
“Non ero vinto giovedì, per come è arrivata la sconfitta avevo la sensazione dopo l’1-0 che potesse finire 4/5-0: la partita di per sé ha visto il Betis distruggerci a livello di qualità di gioco. È stata una grande delusione, ma credo fortemente in questa squadra: ho dato un segnale e una sensazione sbagliata. Dentro il mio stato d’animo non mi sono arreso, credo di poter riprendere il cammino prima di queste ultime due partite”.
“Higuaín? Quando una squadra non funziona è normale che vengano fuori prestazioni non brillanti, ma è la squadra che deve farlo rendere al massimo. Da lui mi aspetto che dia parole di incoraggiamento e possa applaudire i compagni invece di stare con le braccia alzate. Gonzalo deve pensare a giocare e a non innervosirsi: questo lui lo sa. Lui è un leader dentro lo spogliatoio, fa stare tranquillo il gruppo e scherza tantissimo, è una guida per tutti loro: se le sue prestazioni non sono buonissime la responsabilità è di tutti noi”.
“La squadra non deve giocare per l’allenatore, sembro essere l’unico allenatore al mondo in bilico: fa parte del gioco. Il mio problema non deve essere Gattuso a rischio, lo sono come chiunque lo è senza risultati: il gruppo ha creduto e crede in tutto quello che viene proposto, stiamo facendo una fatica pazzesca. Metto la mano e il corpo sul fuoco per questo gruppo, rischiando di ustionarmi il 40-50% del corpo”.
“Kessie ha un problema tra caviglia e collaterale, vediamo domani. Çalhanoglu ha preso un pestone al derby e non riesce a mettere la scarpa: i problemi fisici sono questi”.
“Domani voglio vedere 23 leoni: possiamo mettere da parte la tattica e il grande senso d’appartenenza, giochiamo contro una squadra ben organizzata. Posso mettere da parte tutto quello che voglio vedere tatticamente pur di riuscire a vincere, voglio vedere 23 cani arrabbiati con voglia di riscatto”.
“Caldara? Quando penso che starà bene giocherà: l’altro giorno ho detto che poteva avere minutaggio, spero di potergli dare la possibilità di mostrare il suo valore. “Cutrone quando entra ldà veemenza, voglia: voglio vedere il suo spirito in campo. Ci sta mancando tutto questo. Bakayoko ha recuperato 4-5 palloni buoni, poi li ha dati agli avversari…sta avendo grandissime difficoltà. Bisogna capire quali siano i suoi problemi, la partita con il Betis non fa testo: tutta la squadra ha sbagliato l’interpretazione della partita. In pochi han fatto bene, solo Patrick Cutrone: Castillejo ha fatto un po’ di confusione. L’importante è riuscire ora a dare brillantezza, veemenza, velocità: la bravura dev’essere riportare i tifosi dalla nostra parte, fargli vedere che che c’è voglia e cazzimma. “Laxalt? Può fare tutto, ha velocità e corsa e può saltare l’uomo: può giocare domani come terzino, come quinto. Vedremo come giocheremo domani…”.
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