Corre, esulta, “pressa”, urla e si dispera. No, non stiamo descrivendo la partita di un calciatore, ma quella d’esordio di Gennaro Gattuso sulla panchina del Marsiglia. La partita si è conclusa con uno spettacolare 3-2 per il Monaco, per una notte in cima alla classifica. Risultato non sperato sicuramente dall’allenatore italiano, che però può essere fiducioso per il futuro.
Dopo le contestazioni dei tifosi, l’addio di Marcelino e un periodo difficile, l’OM ha di nuovo un’anima. La si è vista in campo, ma soprattutto in panchina, dove Gattuso ha vissuto come sempre la partita in modo passionale e coinvolgente.
Pronti-via, è 0-1 Marsiglia. Aggressività immediata a sorprendere il Monaco, azione ben elaborata e di qualità degli offensivi: dopo 1’ Ndiaye segna il vantaggio. Idee chiare, pressing organizzato e fame di gol. Sarà un caso, ma nel primo gol del Marsiglia c’è tanto del calcio di Gattuso. Il Monaco reagisce e pareggia subito con Akliouche, gioiellino classe 2002 del Monaco ed MVP della partita con due gol e un assist. A quel punto sarebbe stato facile per il Marsiglia pensare ai fantasmi delle scorse settimane, invece no. L’OM continua a produrre gioco, Gattuso continua a incitare i suoi e al 18’ è Gigot a segnare l’1-2.
La qualità del Monaco è però tanta e al 23’ è Balogun a fare il gol del 2-2. Nemmeno 25 minuti e già quattro reti segnate. Partenza lampo delle due squadre, ritmi infernali, Gattuso quasi rosso in volto per le emozioni del match, in completa trance agonistica e addirittura sudato quanto i calciatori in campo. Nonostante il match sia spettacolare, non notare gli atteggiamenti dell’allenatore italiano in panchina è impossibile.
Accompagna l’azione, quasi “pressa” gli avversari vicino la sua panchina, applaude le belle giocate ma soprattutto gli errori dei suoi. Comportamento di chi ha già capito dove sia il problema della squadra. Il Marsiglia rimane in partita, ci prova, ha qualche occasione, ma nel secondo tempo è ancora la qualità di Akliouche a venir fuori e a fissare il risultato sul 3-2. Alla fine finisce così, ma il Marsiglia ha ritrovato anima, voglia di lottare e un’identità ben precisa. La mano di Gattuso, almeno nell’atteggiamento, c’è già.
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