“Tra quattro anni Gattuso allenerà il Milan“: la sfera magica di Maurizio Zamparini aveva letto bene il futuro. Il presidente del Palermo aveva già previsto tutto quando nel 2013 affidò la panchina dei rosanero al Ringhio, tranne poi esonerarlo dopo poche partite… “Più che altro sono stato un mago, non c’era altro che potesse farlo pensare” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello sport – “Da noi era alla sua primissima esperienza da allenatore, lo scelsi anche per la sua grande carica e sostanzialmente perché si chiama Gattuso. Il cognome già dice molto, il suo è sinonimo di grande temperamento, non è detto in senso dispregiativo. Semmai gli manca esperienza ad alti livelli ma gli auguro che tanta grinta lo aiuti a sopperire la mancanza anche in questo caso. Eravamo in Serie B, avevamo necessità di un nuovo tecnico, giovane, per iniziare un nuovo ciclo. Lui aveva appena chiuso la sua carriera di giocatore e poi allenatore del Sion. Un amico me lo suggerì…”
Parallelo con Antonio Conte: “Spero che l’esperienza possa farla nel Milan, come spero che quella che ha fatto fin qui gli sia bastata. Anche Conte aveva un cognome pesante e poi è diventato il Conte grande allenatore che conosciamo adesso. Certo era passato dall’Arezzo, dal Bari, dall’Atalanta e dal Siena prima di arrivare alla Juve. Rino auguro di fare lo stesso e di ripetere la carriera di Conte. Non mi pare un augurio così tanto banale, al contrario”. L’intervista integrale sulle pagine de La Gazzetta dello Sport.
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