Gian Piero Gasperini è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida con la Juventus, in programma domani alle 15. Una partita importante per entrambe le squadre in ottica Champions League, ma che – secondo l’allenatore dell’Atalanta – non sarà decisiva: “Non è uno spareggio, semmai lo sarà quello di Coppa Italia” – ha dichiarato Gasperini – “In finale deve esserci un vincitore per forza, in campionato è importante, ma poi rimangono sette gare e 21 punti disponibili. I punti pesano sempre di più, ma in tutti i modi non sarà una partita definitiva. Tutti sono concentrati sulla propria gara, si è visto anche domenica scorsa".
Una partita che non è dunque diversa dalle altre per Gasp, che lascia le pressioni della corsa Champions ai bianconeri: “Per noi arrivare in Champions per la terza volta di fila sarebbe un traguardo fantastico, per loro è un traguardo minimo”.
Gasperini si è soffermato anche sul possibile schieramento e sulla situazione assenti “Ci siamo tutti, possiamo schierarci come meglio crediamo, poi la valutazione va fatta in base all’avversario”. Pronto al rientro anche Pessina, assente contro la Fiorentina: “Sta bene, si è allenato in maniera individuale. Ieri si è aggregato alla squadra, se gioca? Ve lo dico domani”.
Glissa invece sull’assenza di Ronaldo (“sono problemi della Juve”), spendendo ottime parole per Paulo Dybala, annunciato titolare da Pirlo in conferenza: “Ho avuto la possibilità di allenare Dybala a Palermo. Un predestinato. Avrei preferito fosse rimasto fuori una settimana o due”.
Schivate anche le domande su un possibile futuro alla Juve, allontanato dall’allenatore dei bergamaschi: “Se ci sono mai state possibilità sono state superate, non ho questi pensieri. In questi cinque anni siamo arrivati davanti a tutte le squadre, ma mai davanti alla Juventus. Lo ritengo comunque difficile, la considero una squadra forte”.
Una squadra forte che il Gasp ha intenzione affrontare come sempre a viso aperto, senza mai rinunciare ai propri principi. “Quando giochi coi più forti devi mettere in conto che puoi perdere, ma alcune sconfitte in Champions League ci hanno fatto bene in chiave campionato. Se siamo arrivati a competere in una fascia alta ci siamo arrivati grazie al confronto con squadre distanti. Rimango convinto che contro queste squadre devi avere il coraggio, se riesci a farle soffrire ti avvicini molto di più. È la mia filosofia".
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