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Atalanta, Gasperini: “La nuova Champions è una sorta di Superlega”

Continua il Festival dello Sport di Trento, evento organizzato da La Gazzetta dello Sport che vede presenti i principali volti dello sport italiano. A chiudere la giornata di oggi, venerdì 11 ottobre, interviene anche l’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini

Atalanta, le parole di Gasperini

L’allenatore nerazzurro ha iniziato parlando della vittoria dell’Europa League: “È stata un’impresa importante realizzata in Europa. Io ero convinto che avremmo messo in difficoltà il Bayer, che avevano battuto tutti i record ed erano i favoriti. Io ero fiducioso. Me lo sentivo che avremmo creato dei problemi al Leverkusen”.

Il risultato non può essere solamente alzare una coppa o vincere uno scudetto – ha aggiunto –. Il risultato è un’altra cosa. È quando uno cerca di superarsi ogni giorno. Tutto il resto viene fatto per creare una pressione. Ognuno ha i propri traguardi e vuole raggiungere la propria dimensione. Essere felici se si ottiene una promozione o se si riesce a fare qualcosa di più per la propria famiglia e i figli. Altrimenti la vita avrebbe poco senso. Il risultato è diverso dal successo. Considerare gli errori una frustrazione è una cosa che ti rovina la vita. L’errore serve per migliorarti e andare avanti”.

Credit: Federico Piovesan

Sulla sua carriera: A 35 anni pensavo di fare un’altra vita, però poi ho avuto un’opportunità coi piccolini della Juventus. Lì ho cominciato a fare i corsi e a prepararmi, principalmente per non fare danni (ride, ndr). Io ho sempre fatto una carriera in crescita. Dopo il Genoa, quando sono arrivato all’Atalanta ed ero alla ricerca di una società dove poter lavorare coi giovani. Vedevo nell’Atalanta la possibilità di fare un lavoro che in Italia in quel momento non c’era. Non pensavo di raggiungere l’Europa League e fare quello che abbiamo fatto. Ero convinto che fosse un ambiente giusto per fare un lavoro che in Italia non c’era. Volevamo creare una mentalità diversa anziché giocare una partita solo difensiva. Ho avuto la fortuna di trovare una società che mi ha lasciato fare. La mia fortuna è stata la bravura del presidente che ha retto dopo un avvio difficile con 4 sconfitte su 5. Poi c’è stata una svolta è abbiamo vinto 8 gare di fila. Lì abbiamo acquisito fiducia ed è stato più facile”, ha continuato.

Atalanta, Gasperini: “Il Gewiss è un gioiello”

Sull’Atalanta: “Bergamo è una città piccola rispetto ad altre piazze della Serie A, però c’è un forte spirito di appartenenza anche perché c’è una sola squadra. I risultati, però, sono quello che hanno determinato tutto. Ora il Gewiss è un gioiello. È frutto di 8 anni di lavoro. All’estero ci sono degli stadi meravigliosi che costeranno delle cifre pazzesche. Non so come si possano trovare quelle risorse. Noi siamo rimasti indietro su questo aspetto ma gli stadi continuano a essere pieni e questo è un bel segnale”.

“Adesso c’è questa cosa degli algoritmi che arriva dal basket negli USA – ha aggiunto -, però il calcio è uno sport di situazioni ed è difficile rappresentarlo coi numeri. È uno sport incredibile che ha preso una dimensione planetaria. Gli stadi di calcio sono sempre pieni ovunque”.

Atalanta, Gasperini: “Una grande soddisfazione? Vincere a Liverpool”

Gasperini poi continua: “L’Atalanta che fa più male dal dentista? È una cosa nata da Guardiola quando abbiamo giocato contro. L’Atalanta in Europa è diventata un po’ più che fastidiosa. Noi non giochiamo per limitare i danni: è la cosa che ci contraddistingue. Soddisfazioni? Sicuramente vincere a Liverpool. Quando abbiamo finito la partita abbiamo ricevuto un applauso da tutto il pubblico. È un pochino difficile che questo accada in Italia: c’è ancora tanta maleducazione“.

La Champions è la manifestazione più importante del mondo, con le squadre più forti in assoluto – ha continuato -. Noi non ci siamo stati per due anni e poi ci siamo ritornati: questa è stata una grande soddisfazione. Quest’anno c’è una nuova competizione con una formula sperimentale. È una sorta di tentativo di Superlega: si giocano molte più partite. Poi si capirà più avanti se questa è una formula più spettacolare. È tutto rivolto a cercare di aumentare lo spettacolo: non sempre ci si riesce e a volte si commette anche qualche danno. Si cercano di aumentare gli introiti economici. Giochiamo ogni tre giorni e non so se anche questo sia una causa a livello di infortuni. Faccio fatica a dare delle risposte nette. Noi ci stiamo adattando“.

Atalanta, Gasperini: “A volte gli allenatori fanno scelte dolorose”

Gasperini parla poi del legame con i suoi calciatori: “Molti giocatori mi hanno dato delle grandi gratificazioni. Io traggo qualcosa da ognuno. Il Papu era un giocatore straordinario. Lui ti anticipava ed era rapido, di grande qualità e con una grande intelligenza calcistica. Purtroppo lo sport è impietoso e quando arriva il momento in cui abbassi un po’ la prestazione diventa un problema. Quando la mia strada e quella del Papu si sono divise ci ho anche sofferto, è normale. Se ragioni da allenatore lo fai in un modo, se ragioni dal punto di vista umano lo fai in un altro. Si devono fare delle scelte e se metti sempre davanti la squadra, qualche volta le scelte sono dolorose“.

Poi su Josip Iličić: “Dopo Valencia era un giocatore che forse era candidato al Pallone d’oro, o comunque nei primissimi posti. Quando subentra la depressione è difficile. La cosa è andata avanti per un po’. Ogni tanto aveva dei barlumi di classe. Ha avuto dei momenti di grande difficoltà, poi era tornato alla normalità ma non con le stesse prestazioni purtroppo“.

Chiosa finale sulla nuova stagione: “Da quando sono qua ho già avuto almeno 3 Atalanta diverse. Ogni anno partiamo con un’idea non troppo chiara su dove vogliamo arrivare. La capiamo strada facendo. Battere l’Atalanta oggi dà molta più soddisfazione rispetto a batterla qualche anno fa. Non sono scontento di questo avvio anche se magari ci manca qualche punticino“.

Alessandro Gotter

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