Categories: Interviste e Storie

Il viaggio di Galuppini: “Il calcio la mia libertà d’espressione”

Il calcio è la mia libertà d’espressione. Mi ha permesso di essere quello che sono, qualcosa di non definito. È stato una salvezza per me dal punto di vista emotivo, il mio personale linguaggio per comunicare”. Nelle note della voce la consapevolezza di un uomo che ha trovato la sua piena maturità. Alle spalle le colline bresciane, lì dove l’orizzonte è casa per Francesco Galuppini: “Hai visto quanto è bello? Ci vengo spesso, trasmette pace”. Quella pace interiore e calcistica che il numero 14 del Mantova ha conosciuto e costruito. Una inquietudine e un’irrequietezza anarchiche proprie di un estro che ha trovato il suo posto nel mondo. Anzi, i suoi posti nel mondo: Elisa e il Mantova. A poche settimane di distanza la promozione in B e il matrimonio. “Qualcosa di inimmaginabile” quello scritto all’ombra della curva Te. Un progetto di vita con la donna, e presto sposa, “che mi ha aiutato a diventare uomo”.

 

Credit: Mantova 1911

Un talento insofferente alle convenzionali classificazioni. In campo ai ruoli preferisci interpretare spazio e tempo. Francesco è semplicemente… Francesco. “Non potrei essere diversamente. Ho i miei valori e la mia morale e forse mi è costato. Non scenderei mai a compromessi”. È un ragazzo diventato grande, è un carattere particolare, la “galuppata” che ha fatto esultare una città intera, la commozione negli occhi per i suoi nonni e l’affetto per la mamma. È, anche, naturale fantasia con un pallone tra i piedi. Quel pallone che è “libertà di espressione”.

 

Credit: Mantova 1911

Un viaggio nel passato

Siamo tra Cellatica e Brescia. Un pallone rotola per le strade: “Ho iniziato così, giocando con mio fratello più grande”. Il Lumezzane, la Primavera della Samp con Mauro Icardi, e di nuovo Lumezzane. È un percorso fatto di tappe, una crescita che ha vissuto diverse curve, perché i rettilinei non sempre sono disponibili. E forse, è meglio così. C’è stata l’esperienza della Serie D in cui “la paura che il calcio non possa essere il tuo futuro si paventa”, il ritorno tra i professionisti e l’arrivo a Renate grazie all’allenatore nerazzurro del tempo, Aimo Diana, suo vecchio compagno: “Sei solo al 30% del tuo reale potenziale“. Gol, estro, le amicizie con Maistrello, Silva, Anghileri e Possenti: il talento diventa consapevole… del proprio talento. Galuppini diventa Galuppini, un po’ di più. 

 

Credit: Mantova 1911

Il senso della verità

Forse avrei potuto fare qualcosa di più, ma quello che ho visto con Possanzini è che dipende anche da chi incontri e quando lo fai. Allenatori e persone come lui, per quanto ti danno, fanno la differenza. Molti allenatori o addetti ai lavori giudicano e basta. Il giocatore va capito”. E non sempre per Francesco è stato così: “La difficoltà più grande è l’essere stato etichettato per il mio carattere. È vero, posso avere un carattere particolare, ma in spogliatoio sono sempre stato un fattore positivo”. Coerente con sé stesso: “Io cerco e voglio che sia detta sempre la verità. Poi dentro la verità ci discuto, al di fuori no. Questo è un mondo in cui spesso le cose vengono nascoste”. Fedele al proprio essere: “Non potrebbe essere diversamente. Ho i miei valori e la mia morale e forse mi è costato. Ma mi ha ripagato quando ho incontrato persone vere come quest’anno. Non è un rimpianto, ma un orgoglio. Io sono questo e continuerò a esserlo. L’onestà ripaga”.

 

Credit Mantova 1911

Momento

E forse la vittoria di un campionato da protagonista e riferimento e la conquista della Serie B era giusto che arrivassero quest’anno. Forse doveva arrivare a Mantova a questa età. Per le persone presenti al suo fianco e per la maturità umana e calcistica raggiunta da Francesco. Perché la vita di ognuno è fatta di momenti e spesso le cose arrivano quando siamo pronti per accoglierle e comprenderle. E così è stato per Galuppini. Una B sognata, accarezzata, voluta. “Questa promozione è arrivata nel momento giusto e della mia massima maturità”. Doveva vincerla così. Da protagonista e con un progetto che fosse fondato su idee e valori umani:  “Mi sono potuto esprimere a questo livello grazie alle persone che ho trovato e che mi hanno capito”. Uno spogliatoio in cui tutti sono stati “disposti a fare un passo indietro sull’io e uno avanti sul noi”. E un incontro che cambia una carriera: “Possanzini, una persona vera. Lui e il suo staff mi hanno compreso in tante situazioni”. Un allenatore diverso mosso dalla “forza delle sue idee e dalla credibilità con cui le trasmette e la coerenza con cui le segue”. E la storia è stata scritta: “Qualcosa di inimmaginabile”. 

 

Credit: Mantova 1911

Legami

Il ragazzo è diventato uomo. E lo ha fatto anche grazie a chi in questo viaggio lo ha accompagnato. Ne hanno condiviso difficoltà, pause, conquiste. Domenica 7 aprile 2024. Il Mantova, dopo il pareggio del Padova, sta festeggiando in hotel la vittoria del campionato. Istanti in cui rivivi tutto. Tutto quello che è ed è stato. Francesco è seduto su un divano in videochiamata con la mamma. Delle lacrime colorano il volto. “Ce l’abbiamo fatta”. “Mi ha sempre seguito e sostenuto. C’è un rapporto unico. Mi ha aiutato molto in questi anni, questa soddisfazioni sono anche sue perché non è stato facile”. E i nonni: “La mancanza più grande che ho. Soprattutto con il matrimonio… ci tenevo che ci fossero, erano i miei punti di riferimento”. Già, il matrimonio con la sua Elisa: “Mi ha fatto crescere e diventare l’uomo che sono. Ha cambiato la visione del mio mondo. Prima di lei ero più chiuso, meno maturo. Ha riempito mie lacune, mi ha insegnato ad aprirmi. È quella persona pura e leale che avevo aspettato e con lei sono ancora in debito per quanto ha fatto per me”

 

Credit: Mantova 1911

Libertà d’espressione

Il calcio è stata una valvola di sfogo e la mia libera espressione. Questa libertà l’ho portata poi nel modo di giocare. In campo sono me stesso”. Francesco e il calcio si sono incontrati subito. Si sono conosciuti, abbracciati. L’uno è stato compagno fedele dell’altro. Il pallone come parola o penna per comunicare il proprio sé e le proprie emozioni. Il modo più spontaneo e puro. Un disegno dell’anima. “Non direi nulla al Francesco del passato. Si è sempre comportato nel modo giusto per il momento in cui era e per quello che si sentiva. Sono sempre stato me stesso. Non ho rimpianti. Francesco è questo, nella sua maturità e nei suoi cambiamenti”. Un viaggio nel e con il calcio. Una casa, un rifugio, un amore. Un percorso di vita in cui poter esprimere e raccontare sé stesso.

E nella vittoria di Mantova la crescita calcistica e personale si sono unite nella loro massima maturità. Ecco perché non poteva accadere in un altro momento o in un altro luogo. Lì, dove si è espresso nel pieno della sua fantasia. Uno spirito libero che aveva bisogno di tornare a sentirsi tale. Libero di pensare e giocare il suo calcio. Libero, come quel 14 che l’ha ispirato: “La 10 ce l’hanno tutti… La 14 è per Cruijff, mi ritrovavo nella sua libertà”. 14 come il numero di maglia, come i gol nell’anno della promozione, come il giorno del suo matrimonio e del rinnovo ufficializzato con il Mantova. Destino? C’è chi ci crede e chi no, non importa. Contano le emozioni e le esperienze. Uno sguardo al cielo per i nonni, un abbraccio alla mamma, una galuppata per il Mantova, un bacio alla sua Elisa. “Il mio canto libero, sei tu”. 

 

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

Recent Posts

2025, il mercato che è stato: la top 11 degli acquisti in Serie A

Chi sono stati i migliori acquisti del 2025 in Serie A? Ecco la nostra top…

10 minuti ago

I “most improved”: le sorprese del 2025 nel calcio

La lista con alcuni dei giocatori che hanno visto accrescere di più il proprio valore…

2 ore ago

Douglas Luiz sulla Juventus: “Un anno difficile, ora sto bene”

Le parole di Douglas Luiz, ex centrocampista della Juventus e ora al Nottingham Forest, al…

3 ore ago

Le 5 storie di calciomercato del 2025 che ricorderemo

Milan, Jashari (IMAGO) Le storie di calciomercato che hanno segnato il 2025: tra battaglie a…

4 ore ago

Morto John Robertson, leggenda del Nottingham Forest

Si è spento John Robertson, vincitore di due Coppe dei Campioni con il Nottingham Forest…

5 ore ago

Dall’Arsenal al Nizza: le squadre top e flop del 2025

Il 2025 è agli sgoccioli: andiamo alla scoperta delle squadre top e flop dei maggiori…

6 ore ago