“Ha una voglia disperata di giocare per il Chelsea e di avere successo qui”. In una frase Potter ha riassunto gli ultimi 14 anni della vita di Conor Gallagher. Cuore Blues fin da piccolo, con la maglia del Chelsea da quando ha 8 anni. Chi meglio di lui poteva far uscire dal momento di crisi i londinesi. Con un gol magnifico all’ultimo minuto (il primo con la prima squadra) contro il Crystal Palace ha regalato a Potter la prima vittoria con il Chelsea. Dopo anni di prestiti, è arrivato il suo momento di dimostrare.
Il centrocampista già nella scorsa stagione aveva convinto il club a trattenerlo dopo l’ottimo periodo proprio al Crystal Palace. Nominato miglior giocatore della squadra nello scorso anno, ha trascinato la squadra di Vieira. Si è detto anche dispiaciuto di aver segnato contro la sua ex squadra, ma quando il Chelsea chiama, Gallagher risponde sempre presente.
Nonostante le tante difficoltà che ha incontrato. A cominciare dalla pressione di far parte di una delle migliori generazioni di sempre del calcio inglese. Vince il Mondiale Under 17 con i vari Foden, Sancho e Smith-Rowe. L’anno prima aveva esordito con l’Under 18 del Chelsea insieme a Reece James e poi ne diventa il capitano. Gallagher sta vivendo un sogno con la maglia che da sempre ha nel cuore. Ma nel 2018 sembra fermarsi tutto. Il problema è proprio quel cuore. Un malore con la nazionale Under 19 lo costringe a un’operazione cardiaca. Ma va tutto per il meglio. Si torna in campo, ma con la prima squadra si gioca poco.
Anche se il ragazzo piace particolarmente a Sarri. L’allenatore italiano decide anche di convocarlo per la finale di Europa League contro l’Arsenal. Il sogno per Gallagher prosegue. Alza un trofeo internazionale con il suo Chelsea, poi iniziano i prestiti. Charlton, Swansea, West Bromwich e poi l’occasione al Crystal Palace che, come già detto, non spreca. Non solo il Chelsea si accorge di lui, ma anche Southgate. Tant’è che lo fa esordire nella partita contro il San Marino valida per le qualificazioni a Qatar 2022. Gioca al posto dell’amico di una vita, Mason Mount. Insieme sono cresciuti con i Blues nel cuore e hanno vinto una FA Youth Cup in finale contro il Manchester City di Diaz, Sancho e Foden, sempre insieme.
“Era scritto nelle stelle. Quando ero in panchina pensavo: ‘Fammi entrare, ho un presentimento!‘ E appena ho ottenuto quel mezzo metro pensavo “Tira e basta”. Quel presentimento che sentiva da tutta una vita. Dal piccolo Conor tifoso Blues al centrocampista del Chelsea Gallagher.
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