Se Allegri è diventato quello che è adesso, merito è sicuramente anche di Giovanni Galeone. Quello che può definirsi per eccellenza il suo maestro. E si sa che un maestro non smette mai di insegnare o dare consigli: e Galeone ne ha qualcuno per Max, consapevole comunque che l’allievo ormai cammina da solo, già da un po’. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore, tra le altre, di Pescara e Udinese ha parlato dell’imminente sfida della Juve contro il Sassuolo di Di Francesco e delle ambizioni europee della Signora:
“Allegri e Di Francesco i migliori allenatori in Serie A? Il migliore è Allegri, perché l’ha dimostrato vincendo. Di Francesco sta facendo ottime cose: il suo calcio è propositivo, i suoi giocatori sanno trovarsi, fanno grandi accelerazioni laterali e sono in maggioranza italiani: questo mi entusiasma, perché io sono contro l’invasione degli stranieri. Ma non c’è solo Di Francesco. Penso anche a Giampaolo”.
“Domani sarà una partita interessante perché il Sassuolo non andrà a Torino solo per difendersi. Certo, non avrà Berardi, che per me insieme a Bernardeschi è il miglior giovane italiano. Infatti continuo a dire a Max di portarlo alla Juve, è fortissimo. Mi dicono abbia un carattere un po’ particolare, ma è destinato a grandi cose”. Sul mercato però, le scelte della Juve sono state altre: “Mercato quasi perfetto, aspettando il centrocampista: io non prenderei Witsel che non mi convince del tutto ma Matic, ma sono dettagli. La Juve ha capito che la vera visibilità globale arriva dalla Champions e hanno agito di conseguenza. La Juve è come il Real, tre volte su cinque anni deve arrivare tra le prime quattro d’Europa. Real, Barcellona, Bayern e Juve, questa è la scala”.
Non basta il mercato però, per vincere la Champions: “Metterei in campo una squadra molto tecnica. Dietro a quattro, perché in Europa hanno quasi tutti la linea difensiva a quattro. Marchisio e Khedira in mediana, poi Dybala, Pjanic e Pjaça, e in avanti Higuain: 4-2-3-1. Khedira è eccezionale, anche se cammina è sempre nel posto giusto. Pjanic non mi convince davanti la difesa, non ha i tempi come Pirlo e poi c’è già Bonucci. Lo vedo più avanti. Sia Higuain che Pjanic non erano ancora pronti e li ha tenuti fuori: Max non si fa condizionare da nessuno, al Milan lasciò andar via Ronaldinho. Ma la cosa più importante è a difesa a 4: in Italia la linea a 3 basta e avanza, in Europa no. Se giochi a tre contro quei due del Bayern, Ribery e Robben, ecco… Con quei due, io, dal allenatore del Bayern, spero che tu ti metta a tre tutta la vita, poi vediamo se vinci tu o vinco io… “. E chissà se Max, come lo chiama lui, non avrà preso nota.
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