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Galano e il Bari, i retroscena di una trattativa d’amore

Una penna, nemmeno troppo speciale, di quelle date in dotazione insieme al pass per seguire da vicino il giorno finale del mercato invernale. A suo modo speciale però, perché nel suo piccolo ha contribuito, almeno, a velocizzare di qualche minuto le formalità di rito per la conclusione di un acquisto.

Starhotel, 7° piano, 17:00. Sono ore di appostamento, le ultime, le più frenetiche per antonomasia. La trattativa da seguire è il passaggio di Cristian Galano al Bari. Ragioni di cuore, per il giocatore, oltre che di “solo” calcio. Galano, infatti, è nato a Foggia e si è formato nelle giovanili dei biancorossi. E soprattutto, Bari è la città natale di Giorgia, la sua compagna. L’attaccante l’aveva preannunciato al suo agente, Luca Pennacchi, prima dell’apertura del calciomercato: avrebbe lasciato Vicenza soltanto per tornare a Bari. E tra le tante squadre che l’hanno cercato, non ha avuto problemi a scegliere, nonostante le firme sui contratti siano arrivate soltanto alle battute conclusive.

Siamo in due, al settimo piano, perché nello stesso corridoio, al capo opposto, è in corso il dialogo tra Calil e il Livorno. Col tempo, si manifestano i primi disagi del caso: la necessità di sedersi e la batteria di un telefono che si può facilmente immaginare a che velocità supersonica si scarichi. Risolte, alla peggio, entrambe le difficoltà: uno seduto sul cestino, l’altro sul calorifero; poi, un collega passato per caso ci presta il powerbank, un’invenzione di clamorosa utilità.

Praticamente nessuno disponibile al dialogo, finché la provvidenza non arriva in aiuto. Dalla stanza dove si lavora al trasferimento di Galano, esce qualcuno in cerca di una penna. Necessaria, per compilare le carte del momento. Un altro buon motivo per tenerne una nel taschino della giacca. La penna viene prestata, con la promessa di farsi dire poi a cosa sia effettivamente servita. Le porte si richiudono, l’attesa si ripropone: ormai sono quasi le nove. Ecco che il beneficiario del prestito (senza diritto di riscatto, perché è stata prontamente restituita) esce, rende l’oggetto e attende l’ascensore. Difficile beccare una coincidenza per scendere ai piani inferiori, il momento ideale per sdebitarsi con chi (im)pazientemente attendeva notizie. Che dopo le prime resistenze, arrivano: tutto ok, da limare soltanto gli ultimi dettagli. Quelli a cui, una penna inizialmente come tante, ha contribuito a mettere nero su bianco e a riavvicinare Galano al centro dei suoi affetti, sportivi e sentimentali.

Salvatore Malfitano

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