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Cioffi, da Crawley a Udine: sempre in direzione ostinata e contraria

Dalla panchina del Crawley Town FC ne hanno fatta di strada i suoi mocassini. Forse, visto il periodo, sarebbe opportuno parlare di stivali. La League Two per Gabriele Cioffi è un ricordo remoto: eppure sono trascorsi poco più di tre anni dalla sua esperienza nella quarta serie inglese.

 

“Volere è potere, questa è la mia filosofia”, raccontava ai microfoni di Gianlucadimarzio.com l’allora allenatore del Crawley. Il tempo racconta la sua verità, ma a indicare la via è sempre lo stesso adagio. Dall’Inghilterra, all’Italia, dalla quarta serie inglese, alla serie A.

È lui, vice dell’ormai ex allenatore Luca Gotti, il prescelto del patron Gino Pozzo per guidare ad interim l’Udinese. Gabriele Cioffi, infatti, siederà in panchina nella prossima partita contro il Milan (sabato 11 dicembre alle 20:45). In caso di risultato positivo, o qualora la squadra dovesse disputare un’ottima prestazione, non è da escludere che Pozzo possa confermarlo definitivamente anche per il prosieguo della stagione.

  

 

In direzione ostinata e contraria

Per chi crede nel destino, l’occasione della vita. Perché “in certi momenti bisogna stare al posto giusto e nel momento giusto”, ha sempre raccontato. Lui che conosce bene il senso del sacrificio, la capacità di sapersi rialzare come credo esistenziale, avendo patito da calciatore tre volte la rottura del crociato. Ma un infortunio può far parte del percorso, “mi ha fatto crescere”. In direzione ostinata e contraria, sempre, come fosse una vocazione, una Smisurata Preghiera di De Andriana memoria: “Prima mi dicevano che ero troppo alto per giocare, poi che non sarei tornato dopo gli infortuni. Ma io ho la testa dura e in Serie A ci sono arrivato con il Torino”. Quel Toro di cui divenne da calciatore subito idolo dei tifosi, creando delle magliette con su scritto “Cioffiducia”. Le mise in vendita, tutto il ricavato andò in beneficienza all’Ospedale Regina Margherita di Torino.

 

Gabriele da Firenze

Il cammino verso Udine se lo è costruito, grazie al sacrificio e ai rapporti umani che ha tessuto con devozione nel tempo. Dal 2016 a studiare a fianco di Gianfranco Zola al Birmingham, a Maurizio Sarri maestro di calcio. Ma non parliamogli di modelli da seguire perché “prendo spunto da tutti, ma non mi ispiro a nessuno. Ognuno ha il suo stile: scimmiottare è sbagliato, non riproduce l’originale”.

Lui è semplicemente Gabriele da Firenze: partito da Crawley e arrivato a Udine. Sempre in direzione ostinata e contraria, con la valigia piena di sogni.

Francesco Lupo

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