L’Oriente nel futuro di Roberto Mancini? Sì, ma al momento solo nella veste di ambasciatore dell’Unicef. Come testimoniano alcune foto scattate lunedì scorso, un “Mancio” sorridente ha fatto visita al campo per rifugiati di Zaatari, al confine tra Siria e Giordania. Accompagnato dal direttore dell’UNICEF Paolo Rozera, Mancini ha incontrato i bambini fuggiti dalla guerra in Siria. Dal 2014 l’ex allenatore nerazzurro è “Goodwill Ambassador” dell’Unicef e ha aderito a diverse iniziative e promosso diverse campagne.
Mancini due settimane fa ha rifiutato una proposta dei cinesi dello Shanghai Shenhua, squadra che non ha limiti di budget e dove avrebbe ritrovato il colombiano Fredy Guarin. La proposta era ricchissima, dieci milioni di euro all’anno, ma l’ex allenatore nerazzurro ha ancora fame di successi europei: il conto in banca può attendere. La panchina è stata affidata a Gustavo Poyet, recentemente esonerato dal Betis Siviglia.
La fine del rapporto con l’Inter è ormai alle spalle e per il “Mancio” è arrivato il momento di ripartire. E di continuare a vincere: il curriculum parla da sé.
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