“Futuro dell’Italia? Basta guardare come gioca Barella“. Ventura parlava così tempo fa di Nicolò Barella, che quest’oggi ha risposto ancora una volta a modo suo, sul campo: secondo gol consecutivo, stavolta da “tre”. Al novantacinquesimo minuto di Benevento-Cagliari la palla sarebbe pesata per chiunque, ma non per lui, “Alfonsino”, che a ventuno anni appena compiuti ha già fatto stropicciare gli occhi a mezza Italia. Quantità, qualità, personalità, “su piccioccheddu” si è fatto grande e adesso le fortune del Cagliari passano tutte dai piedi del gioiellino made in Sardegna. Dribbling stretto, tocco raffinato e preciso o tackle sradica palloni e adesso anche reti pesanti: al repertorio non manca nulla e al Ciro Vigorito è arrivata la sua quinta marcatura personale.
Secondo gol consecutivo e su rigore, dopo Strakosha anche Puggioni deve raccogliere il pallone dal sacco. Sguardo fisso sul pallone, breve rincorsa, destro secco, il copione è sempre lo stesso. Alla sua venticinquesima partita stagionale sono sette i punti portati ai rossoblù, un quarto del totale: tre con la Spal, uno con la Lazio, tre con il Benevento. Un anno da favola per “Barellino”, prima “mascotte” e adesso padrone del centrocampo rossoblù. Oggi in pochi darebbe torto a Ventura, ma c’è chi in Sardegna ha da sempre scommesso adocchi chiusi sul talento del Cagliari, il campione fatto in casa. Gianfranco Matteoli lo portò in rossoblù, Gianfranco Zola lo fece esordire in Coppa Italia, Gianluca Festa in campionato: era la stagione 2014-2015.
“Spero di essere apprezzato per quello che sono, io ci metto sempre il massimo, sperando che basti…“. Tre anni dopo Barella è diventato leader e trascinatore e l’interesse nel corso degli anni di Juventus, Barcellona, Olympique Marsiglia, Inter e Roma dicono che sì, il giocatore è “apprezzato”… L’affetto travolgente del popolo rossoblù e la valutazione fatta dal club la risposta definitiva: “Nicolò? Se qualcuno è disposto a darci 50 milioni potremmo parlarne…”. A Cagliari Barella è idolo indiscusso. Il “bambino” è cresciuto e adesso si sta facendo campione, in attesa della fascia da capitano. E di una nuova chiamata azzurra che, continuando così, potrebbe presto arrivare.
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