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​Fuochi d’artificio, coppa e pullman scoperto: l’Empoli dei record festeggia la A

Mille emozioni nonostante un campionato dominato, un urlo liberatorio al termine di 90 minuti apparentemente insignificanti. I fuochi d’artificio ad illuminare il cielo del Castellani, dove continua la festa dell’Empoli dei record. Con il Perugia arriva un’altra vittoria, il ventottesimo risultato utile consecutivo. Mai nessuno così bene nella storia della B. Una promozione conquistata quasi un mese fa contro il Novara, sempre davanti ai propri tifosi. Pasqual e Donnarumma a rimontare la rete iniziale di Di Carmine. “Ce ne andiamo in Serie A” Cantano i tifosi azzurri, che abbandoneranno il Castellani solo per seguire il pullman scoperto su cui la squadra girerà per la città. Dopo aver visto i ragazzi di Andreazzoli alzare al cielo la Coppa della Serie B, ovviamente. Primo posto incontrastato, lontano da tutti. 85 punti, tredici in più di un Parma che comunque fa festa. 88 gol fatti, solo due in meno del Pescara targato Zeman, Immobile e Insigne. Sono solo alcuni dei numeri dell’Empoli degli imbattibili. Mai una sconfitta con Andreazzoli in panchina, lui che aveva raccolto i primi tre punti proprio un girone fa al Curi, lui che viene acclamato da tutto lo stadio. Così come il Presidente Fabrizio Corsi, il primo ad essere premiato. Ci sono le sue mani su questo gioiello, le sue idee, il suo coraggio. La prossima sarà l’undicesima Serie A della sua Presidenza, un miracolo per un comune di 50 000 abitanti. Poi ecco Andreazzoli, il condottiero, colui che ha trasformato in oro l’eredità lasciata da Vivarini, colui che ha frantumato anche i record di Sarri. A seguire Caputo e Donnarumma, 48 gol in due. Il talento di Bennacer, le facce giovani di Luperto, Krunic e Zajc. E per ultimo lui, Manuel Pasqual. Il Capitano, uno dei pochi reduci dall’incubo del Barbera dello scorso anno. Uno che ha giocato in Champions e che è sceso in B: “Riportare l’Empoli nella serie che merita la mia ultima battaglia” Aveva detto. Ci è riuscito, con il solito numero 23 sulle spalle. Ora la A, di nuovo. Per un gruppo che non vuole più fermarsi.

Simone Golia

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