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Frosinone, il ruggito del leone. Pari col Pordenone che sa di impresa

Forza e determinazione nel credere in ciò che si fa, qualità che spesso ti portano a dei risultati inaspettati. Anche quando ti danno per spacciato e il favore dei pronostici è tutto verso gli avversari. Ma in cuor tuo sai di potercela fare, anche se sei con l’acqua alla gola.

Il Frosinone visto oggi pomeriggio al “Benito Stirpe” contro il Pordenone potrebbe essere descritto con una frase riportata nello stemma della Provincia giallazzurra: “Ferocior ad bellandum”. Tradotto dal latino vuol dire “Più feroci nel combattere”, che in campo significa un 1-1 che sa di vittoria, conquistato con soli quattordici calciatori a disposizione.

Quattordici positivi

Tre portieri e undici giocatori di movimento, Nesta poteva contare solamente su di loro per la partita con i neroverdi. Ieri pomeriggio, infatti, l’ex difensore di Lazio e Milan ha visto la sua squadra sgretolarsi dopo l’esito degli ultimi tamponi effettuati: 9 nuovi positivi, da sommare ai 4 già annunciati nei giorni precedenti. Un totale di 13 calciatori, diventati 14 dopo un ulteriore accertamento in mattinata.

Nessun rinvio, il protocollo lo impedisce

Nessun rinvio, il protocollo prevede che per usufruire del “Jolly” si debba chiedere il rinvio entro le 48 ore antecedenti al fischio d’inizio. Si gioca, seppur decimati e con una squadra da reinventare. Ma il segreto sta sempre nel credere in ciò che si fa: “Prima della partita ero fiduciosoha dichiarato Nesta al termine della gara. Ho cercato di trasmettere alla squadra serenità e fiducia perché sapevo che potevamo giocare una gran partita”.

“Stavamo combattendo una battaglia”

Serenità che mancava a Daniel Boloca, uno dei più giovani scesi in campo, all'esordio dal primo minuto in Serie B. “Ero un po’ teso prima della partita, poi i miei compagni mi hanno detto di pensare che stavamo combattendo una battaglia, non giocando una partita di Serie B”. Su l’elmetto e giù in trincea insieme agli altri 10. Alcuni di loro neanche avrebbero dovuto esserci in mezzo al campo, come Kastanos, che in settimana aveva svolto sempre lavoro differenziato, o Tabanelli, costretto a subentrare all’infortunato Ciano al quarto d’ora della ripresa. Ma sono stati chiamati in causa e hanno risposto presente.

La strada giusta

Combattere sempre, soprattutto dopo l’uno a zero segnato da Diaw su una delle pochissime occasioni concesse alla squadra di Tesser. Un gol che avrebbe potuto spezzare le gambe a chiunque, non ai 14 di Nesta. Uniti, compatti e determinati seppur con l’acqua alla gola. Pareggio raggiunto a sei minuti dal novantesimo grazie al polacco Parzyszek. Un punto importante per la classifica, fondamentale per il morale.

È questa la strada che voglio percorrere con i miei ragazzi”, ha commentato serafico Nesta a fine partita. “Questi momenti difficili servono alla squadra per dimostrare che siamo tutti uniti, abbiamo fatto vedere che siamo presenti e queste situazioni non ci preoccupano, anzi ci rendono più forti”, ha aggiunto Boloca, uno dei 14 combattenti condotti da Alessandro Nesta.

Credits foto: Frosinone Calcio

Andrea Campioni

Nato nel ’96 e cresciuto in una sala stampa. Iniziai a giocare a calcio ma ben presto mi fecero capire che non sarebbe mai diventato il mio lavoro. Piedi storti e mano ferma, così decisi di cambiare lavoro. Chirurgo? No, giornalista. Penna, tastiera o microfono poco importa, l’importante è raccontare storie.

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