Code infinite, voglia di spendere. Il Black Friday
americano ormai è un’usanza trapiantata anche in Italia. Meno code, ma
quanti sconti. Anche nel calcio, dove il mondo del “saldo” non è un
concetto così noto. Tuttavia, però, pieno di occasioni da prendere al volo e a basso costo, specie col mercato di gennaio ormai alle porte. Portieri e non solo, ce n’è per tutti: ecco i 5 attaccanti “low cost” della Serie A.
ALBERTO PALOSCHI (Atalanta, 1990) –
AAA. Cercasi attaccante. Paloschino, dove sei finito? Fantacalcisti
disperati. Anche Gasperini e l’Atalanta, specie dopo il grande investimento estivo. Riepiloghiamo i costi: contratto quinquennale a 1,5 milioni per un affare da 7,5.
Tanti. E almeno fin qui, il rendimento dell’ex Chievo è stato al di
sotto delle aspettative. Prima l’inizio da titolare, poi un rigore
sbagliato. Infine la panchina e l’uscita dai radar, complice l’exploit
di Petagna (3 reti). Risultao: sei presenze e zero gol per Paloschi, uno score tutt’altro che positivo
che neanche gli si addice. Obiettivo riscatto, magari anche fuori da Bergamo.
FILIP DJORDJEVIC (Lazio, 1987)
– Anche qui, poco o nulla. Immobile si prende la scena e al povero
Filip restano le briciole: nessun gol, 215 minuti e nove presenze in
campionato, di cui solo due da titolare (contro Pescara e Milan). Troppo poco per chi, almeno sulla carta, doveva imporsi come l’erede di Klose.
Ricordate la tripletta al Palermo? Si presentò così, dal nulla e all’improvviso. Sembrava potesse seguire le orme del tedescom, ma così non è stato. Complice qualche problema fisico di troppo e un
po’ di sfortuna (vedi il palo-palo in finale di Coppa Italia). Ormai
l’ex Nantes è una riserva, vive anni difficili e il suo contratto scade
nel 2018. Vuole giocare, può ancora dire la sua.
ALBERTO GILARDINO (Empoli, 1982)
– Prima gli applausi, ora qualche fischio e un po’ di domande: “Gila, che fine hai fatto?”. Da eroe di Palermo a oggi,
zero gol in un Empoli che segna poco. Pochissimo. Un
rendimento non da Gila, assolutamente. Gioca ma non incide, lavora per i compagni ma non la butta dentro, complice anche
l’andamento della squadra. Insegue le 200 reti in Serie A – è fermo a 188 – e vuole
rilanciarsi, tornando bomber.
SERGIO FLOCCARI (Bologna, 1981)
– Infortuni, panchine, poche chance. L’ex Lazio, almeno fin qui, ha
trovato pochissimo spazio nel tridente di Donadoni, giusto 3 presenze. Tutte dal primo minuto, è
vero, ma senza incidere o segnare. Quando si muove a gennaio, poi risorge (vedi gli 8 gol con la Lazio nel 2010 o i 3 a Messina nel 2006). Il contratto scade a giugno, un pensierino si può sempre fare. Usato sicuro.
ANTE BUDIMIR (Sampdoria, 1991)
– Difficile trovare spazio con un Muriel così, imprendibile come pochi.
Se poi c’è anche Quagliarella beh, il gioco è fatto. E gli spazi
chiusi. Bene a Crotone l’anno scorso, 16 reti e promozione. Poi la Samp grazie ad una clausola di 1.8 milioni. Ha iniziato bene con un gol al Bassano in Coppa Italia, poi ha visto il campo soltanto 8 volte senza squilli, per un totale di 246 minuti. Profumo d’occasione, magari in prestito.
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