C’era una volta Freddy Adu, astro nascente del calcio americano e, a detta di molti addetti ai lavori, di tutto il calcio mondiale. Record di precocità, lotterie, tante promesse: oggi illusioni, che si sono tradotte in una carriera, quella dell’ormai quasi 29enne, trascorsa a girovagare per il mondo. Un globetrotter del calcio e l’ultima tappa, la più recente, calza a pennello con questa definizione. Las Vegas, nella neonata squadra della città del divertimento, del gioco d’azzardo e molto altro: sono i Las Vegas Lights e giocano nella United Soccer League statunitense, il secondo campionato di calcio in USA al pari della North Soccer League e dietro la MLS, dove è appena sbarcato Ibrahimovic.
Adu, svincolato dopo l’esperienza ai Tampa Bay Rawdies, era tornato a casa dopo un lungo e non molto proficuo girovagare in Europa (con una parentesi in Brasile). Dopo gli inizi al DC United e a Salt Lake City infatti, era approdato al Benfica. Sarebbe rimasto 4 anni (2007-2011) con pochissime soddisfazioni. Dal Portogallo alla Francia, al Monaco, poi il Belenenses e l’inizio della discesa: la Grecia (Aris Salonicco), la Turchia (Caykur Rizespor), la nuova parentesi americana ai Philadelphia Union e il Brasile, al Bahia. Il nuovo ritorno in Europa è segnato da avventure in Serbia (al Jagodina) e in Finlandia (al Kuopion Palloseura e al Kufu-98). Il viandante Freddy forse adesso ha trovato la sua dimensione.
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