“Deschamps? Sì che mi ha chiamato, ma solo una volta per il mio compleanno“. C’è delusione, ed è innegabile, nelle parole di Laurent Koscielny. Il centrale dell’Arsenal, pilastro difensivo dei Gunners e della Francia pre-Mondiale, non ha usato mezze misure per criticare i modi del Ct capace di trionfare a Russia 2018. Spedizione a cui non ha preso parte il difensore per via della rottura del tendine d’Achille nello scorso mese di maggio.
Koscielny, che è tuttora infortunato e ne avrà ancora per un paio di mesi, ha affidato a Canal+ la sua frustrazione, che lo ha portato a dare l’addio definitivo ai Blues: “Sono deluso, non solo dal mister. Un sacco di gente mi ha ferito, è stato come se qualcuno mi avesse colpito alla testa da dietro. Credo di aver dato tutto quello che avevo per questa maglia, a 33 anni ho giocato due Europei e un Mondiale”.
Un animo ferito quello dell’ex Lorient, che non ha usato mezze misure nel definire il senso d’abbandono che ha vissuto in questo periodo. “Quando sei in forma hai sempre un sacco di amici. Poi, quando ti infortuni, tutti si dimenticano di te in pochissimo tempo. A prescindere dallo stop, quindi, con la Francia ho chiuso. Durante il Mondiale ero felice per i compagni, ma anche arrabbiato – ammette il centrale -. Alle volte speravo perdessero“.
Tanta, tanta rabbia per Koscielny, che sa di aver perso il treno più importante della sua carriera in chiave nazionale. Una doppia delusione per il trentatreenne, n campo nella finale dell’Europeo perso in finale contro il Portogallo. Sarà stato anche per questo che l’addio alla Francia si porta dietro tanti veleni, anche se poi a prevalere è sempre l’amore per quella maglia difesa con tanta passione fino a qualche mese prima: “La mia storia con la Nazionale è finita, ma resterò comunque un loro tifoso, sempre”.
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