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“Fortuna” di nome e di fatto. Dal Braga per un euro al gol col Genoa: così Wallace si è preso la Lazio

Leggi il nome e capisci: “Fortuna”. Tutto chiaro. Oggi al posto giusto, nel momento giusto. Solito rimpallo ma tranquilli, c’è lui. Fortuna(to) Wallace per il 3-1 della Lazio, un partitone (di Felipe Anderson e Biglia le altre reti). Dei biancocelesti, sempre più rivelazione di questo campionato (otto risultati utili di fila). Infine di Wallace, il ragazzone di Rio ormai titolare. Chiusure, anticipi, sicurezza, un’eleganza mai vista. Garanzia in difesa e… in attacco. Perché contro il Genoa, oggi, trova il primo gol in Serie A. Di destro, di prima, quasi all’improvviso. “Fortuna”. In campo, come nella vita. E che storia la sua, lo intuisci da piccoli dettagli.

Da piccolo giocava nelle giovanili del Tigres do Brasil e stava per lasciare il calcio, i genitori guadagnavano poco e allora lui, a malincuore, era disposto a lavorare pur di far risparmiare ai suoi il costo del biglietto: “Dovevo muovermi con l’autobus, ho pensato di mollare tutto e fare qualcos’altro…”. Ma nonna Maurilia disse no: “I soldi te li do io, tu coltiva il tuo sogno”. Fortuna, appunto. “Mi ha motivato nei momenti difficili, mia nonna resta la mia forza. Per me è tutto”. Legatissimi, loro. Foto su Instagram, tante dediche, uno spazio sulla pelle grazie a un tatuaggio. “E’ la persona più importante della mia vita”. Legame unico, tant’è che lei l’ha seguito anche a Montecarlo nei due anni col Monaco: “Una certezza”. Come Mendes del resto, suo procuratore fin dai tempi del Cruzeiro.

Stima reciproca, tanto da acquistare il 60% del suo cartellino per 9.5 milioni. Una scommessa. Ora ridono tutti: la Lazio, la Gestifute e il Monaco che l’ha lanciato. Pure il Braga, che nel 2014 lo ha acquistato per un euro. “Come?!”. Tutto vero, ma sveliamo il mistero: questione di intrighi tra società, la Gestifute e la Commercial Consulting Macar, che detiene una parte del suo cartellino (circa il 10%). Il Braga l’ha preso spedendolo in prestito, due anni al Monaco con grinte e sostanza, fino ai 10 milioni sborsati in estate dalla Lazio. Anche se ci ha messo un po’ per guadagnarsi la fiducia di Inzaghi: Wallace si sta ambientando, non conosce ancora il calcio italiano”. All’esordio contro l’Atalanta, infatti, ha pagato un piccolo errore in marcatura. Poi la panchina, l’exploit dei difensori e infine eccola di nuovo: “Fortuna”. Bastos si fa male, Wallace parte titolare contro l’Empoli. Il brasiliano gioca bene, ma torna in panca: “Meglio non bruciarlo”. Tempo due partite e non esce più, anche perché quando gioca lui la Lazio non perde mai (5 vittorie, 3 pareggi). Fortuna, appunto. E talento. Così Wallace ha conquistato Inzaghi.

Francesco Pietrella

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