L’allenatore nel pallone. No no, non in confusione. Nel pallone nel senso di “inside the game”. Mai come quest’anno. Perché la nuova edizione di Football Manager, il gioco manageriale più famoso al mondo appena sbarcato su tutti i dispositivi e le piattaforme, porta i giocatori in un realismo mai visto prima. Riuscendo così a stupire anche quest’anno. Un esempio? Il Modena è già sparito, praticamente allo stesso passo della giustizia federale. E quindi nessuna possibilità di raccogliere la rosa di Capuano per riportarla in alto. Non basta? Prendete il Milan, tutto riprodotto con la massima fedeltà. Ci sono i debiti con il fondo Elliott, ad esempio. E la necessità fortissima di qualificarsi in Champions, come nella realtà. Altrimenti poi tutto diventerà più difficile. Non vi basta ancora? Provate ad allenare una squadra inglese e comprare Capuano dal Cagliari. Scoprirete che si integrerà meglio di altri acquisti dall’Italia. Perché? Perché parla benissimo l’inglese, lo sa chi ha compilato la sua scheda nel database. E questo impreziosisce il gioco e rafforza l’ottimo lavoro del team italiano che cura il database. Una meraviglia, in cui c’è tutta la Serie D ed il più giovane AL MONDO è un ragazzino del Montebelluna. Marco Rumiz. Siamo sicuri che anche lui giocherà a Football Manager e si innamorerà. Come noi, come chi lo ha scoperto con noi e gli Autogol giovedì scorso al Museo Internazionale del Calcio a Milano. Inside the game. Nel pallone, appunto.
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