Fofana fa rima con… Pogba. E un pochino ci assomiglia anche, non solo nel passaporto e nel ruolo: falcata ampia, prepotente. Qualche centimetro in meno d’altezza ma le stesse movenze. Un gol – il primo al Palermo – che ricorda vagamente il francese ora al Manchester United: colpo da biliardo a giro, l’ha messa lì. Impossibile da prendere per chiunque, Posavec compreso. Un po’ come oggi, contro Sportiello e l’Atalanta: altro giro (splendido), altro regalo. Ma la gambetta di Sekò (mi raccomando, l’accento!) è ancora un po’ troppo asciutta, il fisico da ventunenne si nota abbastanza. Deve crescere ma di questo passo, lo farà bene.
Non è un caso che sia di proprietà dell’Udinese, bottega esperta capace di trasformare le giovani promesse in… oro. Ma la forza di questo giocatore non è solo fisica, anzi. L’indizio ce l’ha dato lui stessi, Sekò: gol – il secondo, al Palermo – e dito puntato alla testa. Mimica plateale. Perché quella sì che fa la differenza, se buona. Un esempio? Prima vera intervista come giocatore del City (ah già, il passato di Fofana non fa rima con quello del Polpo Paul) e ambizioni espresse in sole due parole: “win everything”. Vincere, tutto. A livello personale ha portato a casa un ‘Player of the Season 2013/14’ con la squadra riserve dei Citizens. Impressionando. Tanto che i tifosi del club inglese si sono vivamente opposti alla sua cessione all’Udinese, quest’estate. “Il 63% dice no alla sua partenza”. Niente da fare, era già tutto fatto.
Cresciuto a pane e pallone, tra gli amici del distretto 20 di Parigi e la seconda squadra della città: il Paris FC. Con cui ha giocato ben 6 anni. Un ‘italiano’ nel suo percorso di crescita: Patrick Vieira, al City. “Tanti mi chiedono se io lo conosca…. beh è il mio coach!” raccontò orgoglioso anni fa, quando segnava già gol spettacolari: botte da fuori sotto il sette, slalom giganti come contro il Benfica in un match di Youth League. Cercatelo, bellissimo. Adesso Fofana li fa in Italia, splendidi, e con tanto di assist. “A chi mi ispiro? Sono Fofana. Guardo i grandi, se devo dire un nome come Yaya Tourè, ma tengo i piedi per terra, guardo a me stesso”. Questione di testa, ripetiamolo. E per lui si era già espresso Danilo: “Fisicamente è impressionante e ha buona gamba”. Eccome, se lo ha fatto. Sembrava Pogba…
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