Thiago Silva ma non solo: Fluminense, la forza dell’esperienza

Il Fluminense sfiderà l’Inter agli ottavi del Mondiale per Club. Il ritmo delle brasiliane, l’esperienza di Thiago Silva e del suo allenatore: ecco perché per i nerazzurri non sarà una partita facile
Gli Stati Uniti sono da sempre la terra delle opportunità ed è qui che si possono riscrivere le regole del gioco. È questa la missione del Fluminense e delle sue connazionali, grandi protagoniste del Mondiale per Club. Le brasiliane hanno fatto 4 su 4 ai gironi, strappando tutte un biglietto per gli ottavi.
E inizierà da qua la loro sfida alle big europee, grande occasione per provare a strappare loro quella che è una vera e propria supremazia sul calcio mondiale. Un calcio, almeno a livello di club, diventato sempre più eurocentrico, come dimostra il fatto che, dopo il Corinthians nel 2012, nessuna squadra sudamericana si sia più laureata campione del mondo.
Uno dei fronti di questa “guerra” calcistica sarà Inter-Fluminense. I nerazzurri partono favoriti, ma non possono permettersi di sottovalutare i brasiliani. A guidare la squadra carioca c’è un gigante del calcio brasiliano e internazionale come Thiago Silva, che potrebbe anche tornare a respirare aria di derby per i suoi trascorsi al Milan.
Ma la presenza dell’ex Chelsea e PSG non è l’unico motivo per cui temere il Flu. Il Mondiale americano sta mettendo in luce un ritmo diverso delle brasiliane, che nel pieno della loro stagione sanno come infastidire le europee. Il “Tricolor” è poi una delle formazioni più esperte in assoluto del torneo. Abituata a giocare in un tempio del calcio come il Maracanà, davanti ai quasi 80mila spettatori del Bank of America Stadium di Charlotte proverà a fare una brutta sorpresa all’Inter.
Thiago Silva e Fábio, leggende in campo per il Fluminense
A differenza di Botafogo e Palmeiras, la forza del Flu non sta nella brillantezza e nel talento di alcuni giovani campioni. La squadra di Rio de Janeiro è la seconda più esperta del torneo, con un’età media di 28 anni e 4 mesi (seconda solo al Monterrey). Media notevolmente alzata, in primis, da Thiago Silva. Un capitano eterno, tornato a casa l’anno scorso dopo aver vinto tutto nelle sue esperienze in Europa. A 40 anni, è il secondo giocatore più anziano di tutto il Mondiale per Club, dietro solo al compagno Fábio.
A 44 anni è ancora lui il portiere titolare del Fluminense, dopo una carriera che lo ha consacrato come mito del calcio brasiliano, con più di mille partite ufficiali giocate. Esempi viventi di come l’età per certi giocatori sia solo un numero. Per credere chiedere a Guirassy e al Borussia Dortmund, fermato sullo 0-0 all’esordio nel torneo. Risultato replicato contro il Mamelodi Sundowns nella partita decisiva per il passaggio del turno, segno di una grandissima solidità difensiva, anche senza un Thiago Silva lasciato a riposo. Nel mezzo la vittoria per 4-2 contro l’Ulsan. Ora tocca all’Inter, che dovrà spezzare questa imbattibilità per andare avanti.
Renato Gaúcho, meteora in Italia ma icona in Brasile
La qualità non manca nemmeno dal centrocampo in su, con l’esterno nazionale colombiano Arias, il fantasista ex Siviglia Ganso e centravanti esperti come Cano ed Everaldo. I più giovani del 4-2-3-1 tipo sono Martinelli ed Hércules, coppia di centrocampo che è motore della squadra. Tutte frecce all’arco di Renato Portaluppi, il vero condottiero del Flu dalla panchina. Un nome che ne mostra le chiare origini italiane, anche se in patria è meglio noto come “Gaúcho“, ovvero nativo del Rio Grande do Sul.
E Renato Gaúcho in Brasile non è solo un allenatore, ma un vero simbolo. Infatti, nel 2017 col Gremio è diventato il primo e ancora unico brasiliano ad aver vinto la Copa Libertadores sia in campo che dalla panchina. Dal 2002 ha allenato le più importanti squadre del calcio brasiliano e ad aprile è stato chiamato per la quinta volta sulla panchina del Fluminense. E pensare che in Italia giocò per un anno tra 1988 e 1989 con la Roma, prima di rimpatriare, criticato per aver dato poco in campo e forse “troppo” fuori. Ora ha a disposizione una grande vetrina anche agli occhi del resto del mondo, quella della partita contro l’Inter vice campione d’Europa. Lui e il suo Flu la vogliono sfruttare.