Flick lo ha fatto ancora, l’ombra di Xavi è lontana: il Barcellona torna sul trono di Spagna

Il Barcellona di Flick è campione di Spagna: l’allenatore tedesco è riuscito a scacciare il fantasma di Xavi
Scacciare il fantasma di Xavi da Barcellona non era semplice, Hans-Dieter Flick ci è riuscito. L’allenatore tedesco, subentrato all’ex centrocampista blaugrana in estate, non ha mai fatto rimpiangere la storica bandiera. Un impatto da urlo alla sua prima stagione in Catalogna, al punto da riportare gli Azulgrana tra le grandi del calcio europeo.
Non poteva essere altrimenti, forse, per il primo tedesco a sedersi su quella panchina sin dai tempi di Udo Lattek. L’allenatore più vincente di sempre in Bundesliga, con 8 trionfi tra Bayern Monaco e Borussia Mönchengladbach, firmò anche la seconda Coppa delle Coppe dalla storia del Barcellona, nel 1981. Dopo più di 40 anni Hansi Flick ha raccolto anche la sua eredità, essendo arrivato in Catalogna dopo aver trionfato in Baviera proprio come l’allenatore dei record in Germania.
Ma il suo Barcellona ha oramai abituato a guardare più al futuro che al passato. Con la settima età media più bassa dei top 5 campionati europei, Hansi Flick è riuscito a valorizzare i giovani fuoriclasse dei blaugrana. Da Lamine Yamal a Pau Cubarsì, passando per Alejandro Baldè e Marc Casadò. L’ottantesimo trofeo nella storia dei catalani è firmato in larga parte da La Masia, ma parlare solo dei giovani non sarebbero corretto.
Anche i giocatori più esperti hanno avuto un ruolo sicuramente di primo piano nel Barcellona che torna sul trono di Spagna dopo due anni. Non si può che partire da Lewandowski, il capocannoniere della squadra con 40 gol in stagione. Szczęsny è passato invece da un ritiro già annunciato alla festa per il quarto titolo della sua carriera, dopo i tre Scudetti con la Juventus. E se si è sempre parlato dei protagonisti offensivi, un ruolo di primo piano nella squadra lo ha avuto anche Iñigo Martinez, riuscito a tenersi il posto da titolare anche dopo il ritorno di Araujo.
Un Barcellona quasi perfetto
Era dal 2019 che il Barcellona non viveva una stagione così, con una squadra che dà sempre l’impressione di essere dominante. All’epoca il faro si chiamava Leo Messi e vestiva la maglia numero 10, dopo aver vinto svariati Palloni d’Oro. Oggi c’è Lamine Yamal, il numero è il 19 e i riconoscimenti personali sembrano essere solo questione di tempo.
Nel giro di un anno Hansi Flick è già riuscito a portare la sua filosofia in Catalogna. Pressing altissimo e linea difensiva spesso a centrocampo, se non oltre. L’obiettivo è sempre quello di non far ragionare gli avversari con il pallone tra i piedi, cercando di spezzare le azioni direttamente sul nascere. E poi? C’è da sbizzarrirsi tra la qualità e la tecnica dei vari fenomeni del Barcellona. Non è certo un caso se i gol in stagione sono ben 165.
Hansi Flick lo ha fatto ancora
È successo di nuovo. Tornato in panchina dopo 14 anni dalla sua prima avventura all’Hoffenheim, Hansi Flick ha centrato tre titoli nazionali in altrettante stagioni da allenatore di club. Prima i due Meisterchale con il Bayern Monaco, poi il trionfo con il Barcellona.
Nel mezzo la delusione da Commissario Tecnico della Germania, dove è diventato il primo allenatore esonerato nella storia della Federazione, nel settembre 2023. Il sogno di guidare la sua Nazionale agli Europei in casa si è infranto prima di realizzarsi, ma da quel momento il tedesco è riuscito a ripartire. Essere chiamati a scacciare il fantasma di Xavi dalle parti di Barcellona non sarebbe stato facile per nessuno, Hansi Flick lo ha fatto. Ed è campione di Spagna, dopo aver già messo in bacheca Copa del Rey e Supercoppa di Spagna. Mica male per essere il primo ballo in blaugrana.
A cura di Lorenzo Renna